AIATL E ZINE OTTOBRE i - Page 21 - tornitura del legno 21 Step 5 raccordiamo i segni ottenuti realizzando una “patata” che assomiglia vagamente ad un dodecagono Step 6 raccordiamo ancora questa volta ad occhio e con mano leggera facendo assomigliare la patata quanto piu possibile ad una sfera...non accanirsi ad ottenere una sfera in questa fase 22 Step 7 ora con un troncatore sottile facciamo un segno profondo uno o due millimetri sul diametro massimo di rivoluzione della nostra patata che coincide con la mezzeria , questa fase è molto delicata ed importante, dopo aver affondato il vostro troncatore affilatissimo, tenetelo fermo per qualche istante in modo che il cerchio che realizzerà sia veramente un cerchio perfetto, questo sarà il diametro finale della vostra sfera Step 8 adesso con il troncatore incidete i bitorzoli che avanzano a destra e sinistra, senza arrivare alla fine del taglio, ma lasciando un torsoletto di qualche centimetro, adesso grido in modo che vi resti bene a mente NON SI TRONCA TRA LE PUNTE 23 Step 9 ora potete fermare il tornio, che ovviamente fino ad ora girava sempre anche quando tracciavamo con la matita i segni, e con la sega giapponese a tornio fermo staccate la patata dai bitorzoli, ottenendo qualcosa che assomiglia a questo: ora carichi di orgoglio e soddisfazione possiamo fare una pausa gustandoci un profumato caffe oppure stappando una birra preferibilmente rossa, in base al grado di alcolofilia raggiunto nel tempo, finito il caffe o la birra si prende la scopa e si ripulisce dai trucioli , lunghi e riccioluti il laboratorio. ps. se i trucioli non sono lunghi e riccioluti ma assomigliano di piu a della polvere a scaglie abbandonate immediatamente questo tutorial....in questa stessa sezione potrete trovare le spiegazioni a come ovviare a questa lacuna ad opera di Maestro Cecco 24 Step 10 per continuare abbiamo bisogno delle “orecchie”. le orecchie sono dei martiri fatti con un legno piu tenero di quello che abbiamo lavorato per la sfera oppure in qualche materiale plastico, io per esempio uso il polipropilene che reciclo o dai tappi di bottiglia o dai tubi di “gheberit” o dai taglieri ikea, fondendoli e ristampandoli in cilindri che poi lavoro a creare le orecchie che mi servono , ma sto divagando. come dicevo abbiamo bisogno di due orecchie fatte a forma di coppetta, una, la sinistra con presa mandrino, l’altra, la destra con la sede e la battuta per poter calzareperfettamente per interferenza sulla parte rotante della contropunta. Step 11 adesso riaffiliamo molto bene la nostra profilare preferita e prepariamoci a continuare la lavorazione della sfera montiamo la sfera tra le orecchie ruotandola di 90 gradi rispetto a come era quando l’abbiamo fatta 25 Step 12 ora inizia la fase cruciale di tutta la lavorazione della sfera, in base a quanto sarete precisi e pignoli su questa operazione la sfera sarà sferica e perfetta . posizioniamo il poggiautensile di fronte alla sfera ad una distanza tale che i tosoli non ci sbattano sopra, ed ad una altezza pari al centro asse . ora con il calibro in funzione di profondimetro misuriamo la distanza tra il poggiautensile e la superfice della scanalatura diametrale che abbiamo sulla sfera . ruotiamo il tornio spento di 180° e ripetiamo la misurazione. se le due misure non sono uguali procedere al centraggio allentando un po la pressione della contropunta /orecchie destra e con qualche leggero colpetto con il manico della sgorbia o un’altro pezzetto di legno procediamo a dei piccoli spostamenti fino a quando la scanalatura non risulterà perfettamente centrata. 26 Step 13 una volta ottenuto un centraggio perfetto, ricordiamoci di serrare l’orecchia destra/ contropunta ed avviamo il tornio....con la sorbia a profilare e mano molto leggera eliminiamo i “fantasmi” dei torsoli...fatto questo spegnamo il tornio e ricontrolliamo il centraggio, in quanto i colpi della lavorazione discontinua avrebbero potuto comprometterlo. se è tutto ok riprendiamo a lavorare,e con la profilare, con passate leggerissime lavoriamo la nostra sfera fino a raggiungere ,ma non superare,il segno della scanalatura. per farlo bene bisogna accendere e spegnere il tornio innumerevoli volte al fine di controllare se siamo arrivati al segno della scanalatura. Step 14 ovviamente potremmo avanzare la nostra lavorazione solo fino al limite delle orecchie, quindi sganciamo la sfera dal tornio e ruotiamola di nuovo di 90° prendendola tra le orecchie nella zona lavorata. se è andato tutto bene questa volta la sfera si centrerà quasi da sola a questo punto possiamo laborare i fantasmi delle calotte rimaste e completare la sfera che risulterà “perfetta” non ci resta che carteggiarla ruotandola di 90 gradi ad ogni passaggio di carta , anzi per risparmiare passaggi io faccio così :80 ruoto 80 e 120 ruoto 120e180 ruoto180 e 240 ruoto e così via per risparmiarmi una rotazione . in fase di lucidatura la ruoto 5 o 6 volte in modo di essere sicuro di aver lucidato bene l’intera superfice. ora prendete la sfera in mano ed accarezzatela vi donerà sensazioni magiche e vi porterà fortuna. Daniele quello che fa “girare” le palle 30 Incontripertornire....enonsolo Tornitura del legno Scuola del lgno La Malaspina con A.I.A.T.L. Foto di Marino Casadei e Alessandro Butteri Testo di Alessandro Butteri 31 Un week And nella Città dei Papi. Viterbo, Vetus Urbs, Città Vecchia. Già passeggiare per le antiche vie, per il più vasto centro storico Medioevale d’Europa, è un piacere per gli occhi e per lo spirito. La consapevolezza di farlo per partecipare ad un evento che consentirà una “reunion” di amici intorno ad una grande passione che ci accomuna, solletica la sensazione di benessere già dal venerdì appena giunti. Il fine settimana è quello del 29 e 30 di Settembre. Ma già dal 28 le prime “carovane” di tornitori itineranti si apprestano a raggiungere il luogo diventato ormai un cult negli ultimi anni per gli amanti della tornitura lignea. E già dal venerdi, appunto, quando ormai i locali sono ben allestiti e pronti ad ospitare veterani del tornio e giovani desiderosi di apprendere i primi rudimenti, amici che si erano lasciati a Rovato molti mesi prima, si rivedono come se si fossero salutati il giorno prima. 32 Il luogo è la Scuola del Legno La Mala Spina, sita in Via Sant Andrea a Viterbo. “…La Mala Spina è nata dall’idea di 2 amici: Giacomo e Vasco di creare un luogo per condividere la passione per la lavorazione del legno. E’ nato così il laboratorio di via Sant’Andrea a Viterbo: uno spazio completamente attrezzato con macchinari e strumenti tradizionali nel quale, sotto la guida di abili maestri, chiunque può fare la propria esperienza. Tornitura, falegnameria classica, restauro, intaglio, progettazione, design sono le attività che il nostro laboratorio offre. Non si richiedono particolari requisiti per accedere ai nostri corsi, chiunque può mettere alla prova le proprie abilità. All’hobbista e al neofita offriamo i migliori strumenti conoscitivi e tecnici per avviare in sicurezza un percorso di crescita autonoma. Al professionista proponiamo corsi tematici di approfondimento su materiali e 33 tecniche specifiche siano esse tradizionali o di ultima generazione. Oltre ai corsi standard proposti sul nostro sito è possibile richiedere attività specifiche e mirate al conseguimento di un determinato risultato. La nostra peculiarità sta nell’offrire uno spazio in cui creatività e manualità si fondono per dare vita ai vostri progetti. Voi mettete l’idea e noi vi offriamo mezzi ed assistenza per realizzarla, tornerete a casa con gli oggetti da voi realizzati e un bagaglio di conoscenze che vi sarà utile nei vostri futuri progetti. Non vogliamo essere la classica “scuola” ma un luogo di ritrovo per scambiarsi idee, suggerimenti e condividere una passione; è in questo spirito che La Mala Spina offre ai suoi allievi il pranzo di fine corso tradizionalmente consumato tra i banchi del laboratorio.” Lo spirito descritto da Giacomo e Vasco nell’estratto della descrizione della scuola (http://www.scuoladellegno.it) è pienamente confermato nella due giorni del
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