AIATL E Zine Marzo 2019 - Page 11 - 12 Franco Faure Conchiglia Salve conchiglia in ciliegio selvatico,diametro 12 cm. altezza 4 cm. ,rigature profonde 0,6 cm. ,spessore nelle rigature 3 mm circa,finitura una mano molto diluita di turapori scadente che quando è asciugato ha lasciato delle striature bianche (effetto nebbia?)-qualche segno di tarloModeratamente soddisfatto ma non userei più una cerniera metallica anche se ottonata ma farei qualche cosa in legno. La maggior difficoltà che ho trovato è stata di fare i due pezzi speculari il più simile possibile per far combaciare i solchi. 13 Francesco La Tegola Hollow Form Ciao sono Francesco,sono nuovo del forum.vengo dalla Svizzera... Questo è un hollow in noce,allego la foto del lavoro. Buona giornata 14 Alessandro Butteri Centrotavola in ciliegio ...per giocare un po’. Avevo voglia di “tornare a tornire” dopo una bronchite maledetta. L’esperimento è costituito da base in ciliegio, padouk e abete decoro, spalted ebano coperchio e pinnacolo. 15 Giuliano Tordone Una Penna Nata Così.. Ho raccattato qualche legno dal mio giardino condominiale. Erano alberi caduti e tagliati dal Servizio Giardini del Comune. Tagliandolo ho cominciato a vedere dei bei colori e delle splendide venature. La parte superiore, quella chiara, sembra madreperla. Questo il risultato. 16 Matthias Bachofen Beer Vaso In Tasso Dopo una pausa dove ho lavorato con vari altri legni, sono tornato a tornire il tasso (il magazzino ne è così pieno che mi conviene) Un vaso in legno trasversale alto 22 cm con un diametro di 23 17 Vernice metallica Aggiungere un effetto decorativo ad una produzione manufatturiera, nel nostro caso tornita, è spesso un quid in più o, la nota più intonata, alla “melodia” che stavamo componendo. Ce ne stanno infinite, di varianti. Parliamo, nel tutorial che segue, di una di queste . La pittura metallica, ossia una vernice che ha, tra i suoi componenti, la presenza di pigmenti metallici che, opportunamente addizionati con speciali attivatori, determinano effetti gradevoli grazie alla loro ossidazione. a.b. Un Tutorial al mese 18 di Alessandro Butteri Vernice metallica Se riesco oggi, a mettere giù due righe e qualche foto, devo sicuramente ringraziare Luigi Damato per la sua disponibilità e il suo insegnamento circa l’utilizzo di questa tecnica di verniciatura, con pittura metallica. Avevo visto infatti alcuni suoi lavori e ne ero rimasto affascinato. Contattato, da subito si è reso disponibile e lo ha fatto poprio con la gioia di trasmettere ad altri (non ci conoscevamo nemmeno), quello che lui aveva già sperimentato prima. Dunque, al netto della tornitura che è frutto di un esperimento senza progetto e senza troppa fantasia, realizzato al solo scopo di presentare questo tutorial, cercherò di esplicitare, forse più attraverso le immagini che con le parole, ciò che succede con queste vernici. Partiamo, come fece Geppetto, da un ciocco di legno regalato da Mastro Marino. Nonostante le accortezze del Mastro Romagnolo che ha opportunamento sigillato le teste con copiose pennellate di colla, il ciocco presenta severe spaccature che dipanano dalla corteccia alla zona midollare. Non mi perdo d’animo e lo metto comunque in lavorazione. 19 Cerco il centro di gravità permanente, su ambo i lati. Accoppio trascinatrice e contropunta e serro. Affilo, quindi, a questo punto...sono pronto. 20 Ah, no!!! Prima le protezioni. La sgrosso mangia bene, scorre via lineare e con costante avanzamento. Abbozzo una forma con l’idea di creare uno scalino irregolare. Il pezzo non deve essere troppo preciso se vogliamo creare un effetto antichizzato. Faccio la presa mandrino e osservo le crepe rimaste. Occorre rimediare. Utilizzo la colla cianoacrilatica. Conosco bene questo composto, che se ben utilizzato riesce a fare cose davvero utili ma, se trattato male diventa subdolo e cattivo. I vapori della ciano sono utilizzati dalla polizia scientifica per la esaltazione delle impronte digitali allo stato latente. Cosa avviene? Le impronte sono essenzialmente formate dall’essudato corporeo che è un miscuglio di varie sostanze essenzialmente umide. Si crea intorno alla zona una sorta di copertura e si fa sprigionare attraverso un fornellino che scalda una due gocce di ciano che, evaporando, polimerizza con la parte acquosa delle creste. Polimerizzando si formano minuscoli cristalli puntiformi che danno origine al disegno papillare che, dallo stato latente passa a quello evidente.E il danno? Il danno sta, quando lo utiliziamo noi tornitori, nella sua evaporazione appunto. Di solito, passandolo ad alte velocità sul tornio in movimento si produce, per sfregamento, lo stesso calore che permette l’evaporazione. Inalando la cianoacrilatica introduciamo nei nostri polmoni il composto che penetrando negli 21 alveoli, polimerizza con le parti umide cristallizzandoli in maniera irreversibile.Pertanto, dal momento che percepiamo quell’odore acre e pungente il dado è tratto. Perché subdola? Perché non percepiamo nulla lì per lì, solo l’acre odore. Ma dagli oggi dagli domani, se non adottiamo le opportune protezioni, ci troviamo con parte dei polmoni compromessi. (scusate se mi sono dilungato....andiamo avanti). Inserisco la colla e sfrego con una manciata di trucioli. A tornio fermo carteggio subito sia di traverso alla fessura che lungo la stessa, ottenendo la “stucatura”. Affilo l’anello che utilizzo per lo scavo
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