AIATL E-Zine Aprile 2019 - Page 45 - woodturning 45 Gabriele Bosio Ciotola In Radica Ciao a tutti, qualche tempo fa sono riuscito a finire un pezzo di radica che avevo sgrossato mesi fa. Ultimamente il tempo per tornire e poco... ma la passione non manca e son sicuro che verranno periodi in cui avrò più tempo! Non so di che legno si tratti e non ricordo la provenienza! Comunque diametro circa 25/26 h 12/13 Finitura con olio di teak 46 Imparareatornire di Roberto Cecconello Tecnica-Tornire Una Ciotola Dando per assodato che abbiate incamerato le nozioni di base della tornitura in legno parallelo,passiamo a quella in legno traverso. In questo tipo di lavorazione useremo anche il quarto utensile della vostra dotazione:la sgorbia per scavare. Anzi,per meglio dire:nella realizzazione di una ciotola è l’unica sgorbia che useremo Quello che vedete raffigurato quì sopra,è il profilo frontale di una “superflute” (altro modo di chiamare una “bowl gouge” o sgorbia da scavo) Quindi, visto che non è poi così diversa da altre sgorbie,dove sono i suoi punti di forza? L’idea è che l’ampio raggio sul lato delle pareti,tagli come un grande sgorbia (diciamo un sgorbia da 1/2”), ma se ruotiamo leggermente il fusto, ci troviamo a tagliare con il piccolo raggio sul fondo della gola e si ottiene un taglio simile a quello di una piccola sgorbia (diciamo una sgorbia da 1/4”). Dato che la “miscelazione” tra i due raggi di taglio è a nostro piacere regolabile e senza soluzione di continuità,ne derivano alcuni vantaggi.Si può avere più controllo sul taglio rispetto a quello che che si avrebbe con una sgorbia tradizionale e si può ottenere un più alto livello di finitura. Il piccolo raggio sul fondo della gola stabilizza un taglio “aggressivo”;questo rende la sgorbia anche più facile da controllare quando, tornendo una ciotola, ci rende più semplice il taglio di ingresso sul bordo dello scavo dove il tallone della sgorbia,inizialmente,poggia sostanzialmente su “aria fresca”. 47 Nella sequenza di disegni quì sopra,vediamo le varie possibilità di affilatura di una sgorbia da scavo;la versione “A”,è l’affilatura con cui generalmente viene fornita all’atto dell’acquisto. Con questa affilatura avete i vantaggi descritti nella premessa,ma richiede padronanza e controllo sicuri e consapevoli;le due ali sono un rischio costante di “piantata”,quando non correttamente presentate al legno. Nella versione “B”,si arretrano le ali e si aumenta leggermente l’angolo;una sgorbia più agile e sicura che perdona qualche lieve errore di presentazione.In questa versione è spesso presente un secondo tallone (generalmente a 30°) per migliorare ancora la percorrenza del taglio. La versione “C” è molto personale e specialistica;usata solitamente per veloci asportazioni in scavo,dove l’ala lasciata integra svolge la maggior parte del lavoro. Un tipo di affilatura che richiede una conoscenza avanzata della presentazione e dell’utilizzo della sgorbia. 48 La versione “D” è molto utilizzata nel raccordare il transiente di scavo tra parete e fondo;l’angolo elevato permette un’agilità di percorrenza insospettata.Da utilizzare con perizia,per via delle ali non arretrate. Nella versione “E” troviamo concentrate una serie di agevolazioni,sia di presentazione che d’uso,che ne fanno una delle affilature più indicate per il principiante. Conosciuta sia come affilatura “Ellsworth” (dal tornitore che l’ha divulgata) che come affilatura “Irish” (pare per il fatto che fosse comunemente utilizzata dai tornitori irlandesi da tempi remoti) sconta la praticità d’uso con una maggior difficoltà nell’affilare alla mola;fatto quest’ultimo,superato brillantemente con l’uso dei jigs in commercio. Dopo questa breve panoramica che dovrebbe servire a chiarirvi le idee (evitando in futuro di ricadere nell’uso del termine “affilatura ad unghia” del tutto inutile e fuorviante),passiamo all’azione. Signori e signore, si tornisce Di seguito vediamo ciò che serve per la nostra prima ciotola. 49 Un pezzo di legno e la nostra sgorbia per scavare;il legno è tratto da una tavola spessa circa 12 cm. di Pino,sgrossata con la sega a nastro intorno ad un diametro di circa 25 c. Le dimensioni non sono vincolanti,ovviamente,ma per quanto vi è possibile cercate di mantenere il rapporto 1:2 tra altezza e diametro:vi aiuterà nel mantenere delle propozioni gradevoli Anche se so che le vostre mire convergono verso tronchetti più o meno affascinanti,nelle prime realizzazioni utilizzate materiale proveniente da assi:la più comoda e sicura possibilità di presa vi lascerà liberi di concentrarvi sulle lavorazioni da apprendere Ancora una precisazione sulla sgorbia:diversamente da altri tornitori,consiglio,come prima sgorbia per scavare,il modello da 3/8”;potrebbe sembrare una sgorbia “leggera”,in effetti lo è. Ma proprio per questo richiede una conduzione meno precipitosa,aggressiva...più meditata ed attenta;ovvero l’ideale per comprendere la meccanica di taglio e impadronirsi della sensibilità di presentazione. Come sempre PRIMA di accingerci alla tornitura, affiliamo per bene il nostro utensile: Come già visto in precedenza (sgorbia per profilare) ci serviamo del jig 50 Ricordate che il jig è un aiuto;importante ma non risolutivo:dovete aver ben assimilato le azioni che vi permettono di ottenere il tagliente desiderato. Il jig vi permetterà unicamnte di avere ripetibilità e velocità. Dopo aver affilato la sgorbia,passiamo al montaggio del legno sul tornio;potremmo usare il platorello oppure l’anello. Data la massa importante e la scarsa tenuta del legno (Pino),da evitare la coda di porco. Il vantaggio dell’anello sta nell’avere necessità di una piccola zona spianata,dove essere applicato (realizzabile anche con uno scalpello) ed inoltre possiamo montare già il mandrino,che non toglieremo più fino al termine della lavorazione. Ho scelto quindi l’anello;buonsenso ed esperienza vi suggeriranno,in seguito, il vostro procedere (ma fate sempre un’analisi completa delle variabili) 51 Avvitato in posizione l’anello,montiamo il tutto sul tornio: E,visto che siamo in fase di sgrossatura e con pezzo sbilanciato,ci aiutiamo con la contropunta (suggerimento valido sempre ma indispensabile con piccoli torni) 52 Posizioniamo poi il poggiautensili:ad una distanza minima dal legno (ma sempre curando che non vi siano interferenze) e ad una altezza tale che la sgorbia,tenuta orizzontale,abbia la “punta” coincidente con il centro di rotazione. Siamo pronti per iniziare la tornitura;la prima operazione sarà volta a regolarizzare il diametro del legno:avremo così una rotazione senza vibrazioni inutili che disturberebbero la nostra azione di taglio e che sottoporrebbero a stress inutili il nostro tornio (soprattutto con torni medio-piccoli). La sgorbia va tenuta con il manico leggermente inclinato verso il basso e con la gola puntata in direzione del taglio;come sempre, la mano che poggia sul poggiautensili regola la sporgenza della sgorbia verso il legno,seguendo un moto rettilineo 53 Truciolando,arriverete a questo punto: Nel dettaglio potete osservare come il tallone della sgorbia poggi sul legno,durante l’azione di taglio 54 Con una matita (o pennarello) segneremo il diametro (teniamoci abbondanti nella misura) della presa in comprensione (adeguata al nostro mandrino e con le modalità descritte nel precedente capitolo) Per ricavare la presa,ribassando la porzione di legno che la circonda,abbiamo due possibilità di taglio; la prima è la seguente:
AIATL E-Zine Aprile 2019 - Page 45
AIATL E-Zine Aprile 2019 - Page 46
viapresse