leStrade_n8 9 - Page 85 - leStrade. Autostrade, Aeroporti, Ferrovie. Fascicolo di Settembre 2019. F uture Mobility Week annuncia le nuove date e fissa, per la sua seconda edizione, un programma di appuntamenti che si rinnovano seguendo la continua evoluzione del settore della mobilità. In programma a Torino, al Lingotto, dal 18 al 22 novembre prossimo, la manifestazione esordirà con il momento clou, l’Expoforum, il 18 e 19 novembre, organizzando occasioni di incontro, confronto e networking per gli operatori del settore e offrirà, nei giorni successivi, visite guidate alle eccellenze progettuali e produttive dell’area torinese. Le due giornate dell’Expoforum si articoleranno in un programma di conferenze e in un’area esperienze dedicata ai test dei veicoli più innovativi. Centro dell’agenda 2019 tre Conferenze Nazionali su argomenti che si stanno imponendo come centrali nell’evoluzione futura della mobilità: Urban Air Mobility, Guida Autonoma e Micromobilità e sui quali Torino è terreno di sperimentazione, arrivando per prima rispetto alle altre grandi città italiane. Urban Air Mobility La mobilità aerea urbana, applicata sia alle merci che alle persone, è una tendenza trainata da una serie di rivoluzioni nel campo dei materiali, dei motori, delle batterie, dell’elettronica e dei software, e stimolata dall’affermarsi sul mercato dei droni. Investitori, start-up e grandi aziende aerospaziali e automobilistiche, fornitori logistici e di servizi di mobilità stanno dimostrando interesse verso questa nuova dimensione della mobilità ormai da qualche anno. Per l’amministrazione torinese Future Mobility Week è stata la prima occasione di incontro con il mondo accademico e imprenditoriale di questo settore, incontro che ha portato a formalizzare la partecipazione del capoluogo piemontese, finora unica città italiana, alla UAM Initiative europea Guida Autonoma Anche la Conferenza Nazionale sulla Guida Autonoma rappresenta una conferma del ruolo primario ricoperto da Torino nella sperimentazione in ambito mobilità. La Città infatti è, insieme a Parma, terreno di sperimentazione per le aziende e i team di ricerca che, sottostando al decreto ministeriale, vorranno testare in condizioni reali e nel traffico di tutti i giorni le prestazioni di guida autonoma di automezzi per il trasporto privato e pubblico. Micromobilità Monopattini elettrici, segway e monoruota hanno recentemente occupato il paesaggio urbano diffondendosi con estrema rapidità e offrendo una soluzione reale per il decongestionamento del traffico. Ma coniugare sicurezza e praticità è la vera sfida della micromobilità e la normativa è all’inseguimento della realtà. Il MIT, infatti, ha da poco approvato il decreto ministeriale che regola la sperimentazione di questi veicoli nei Comuni Italiani e, anche in questa occasione, Torino è tra le città che hanno sottoscritto il protocollo. Infrastrutture smart Nelle due giornate interverranno ospiti che racconteranno case history internazionali per un confronto stimolante e di crescita con le best practice europee; istituzioni locali che parleranno di come si stanno organizzando per mettere in pratica le sperimentazioni; rappresentanti di aziende che illustreranno il loro approccio a questa nuova dimensione di mobilità e start-up che esporranno le soluzioni offerte al mercato. Le tre Conferenze Nazionali sono un apripista in Italia e rafforzano la leadership di FMW come manifestazione di riferimento per la mobilità smart. Accanto a queste, incontri e conferenze anche su temi già consolidati come i veicoli sostenibili; l’accesso universale alla mobilità, la logistica intelligente e sostenibile, le smart road e le infrastrutture (leStrade coordinerà questo specifico appuntamento convegnistico), la mobilità come servizio e le varie forme di sharing, la città sicura e resiliente. Future Mobility Week è organizzato da GL Events e Clickutility Team, da sempre ai vertici nella realizzazione di manifestazioni di divulgazione e di incontri d’affari nel campo della mobilità e della logistica a 360 gradi, a Torino e in tutta Italia. Tutti gli aggiornamenti al programma sono consultabili sul sito fmweek.it nn LS83 2. Tutti gli aspetti della mobilità di oggi e di domani saranno sotto i riflettori della kermesse 3. Il capoluogo piemontese, già storico e conclamato centro d’eccellenza automotive, punta a essere pioniere anche in materia di innovazione nei trasporti. A tutto campo 8-9/2019 Tecnologie&Sistemi 2 3 82_83_TECNOLOGIE TORINO.indd 83 13/09/19 17:39 For info and stand booking - info@gisexpo.it - Ph. +39 010 5704948 SAVE THE DATE! 3-5 October ‘19 www.gisexpo.it R Giornate Italiane del Sollevamento e dei Trasporti Eccezionali The Lifting, Industrial & Port Handling and Heavy Transport Show Piacenza, Italy 3-5 October 2019 7th Edition An exhibition audited by 106/2017 GISX17S1 Don’t miss the biggest European niche event of the year! Don’t miss the biggest European niche event of the year! MACCHINE &ATTEZZATURE MACCHINE n Il circuito della qualità ATTREZZATURE n Votati al futuro LS 85_85_FRONTESPIZIO MACCHINE.indd 85 13/09/19 17:40 8-9/2019 leStrade UNA MESCOLA INNOVATIVA CON LEGANTE AD HOC, UNA PRODUZIONE IPER-CONTROLLATA, ESPERIENZA ESECUTIVA E ALTA TECNOLOGIA DI PAVING. SONO I FATTORI DISTINTIVI DELL’INTERVENTO CHE HA PORTATO ALLA POSA IN OPERA DELLO STRATO DI USURA IN CONGLOMERATO BITUMINOSO DELLA NUOVA PISTA DI POMPOSA, NEL FERRARESE. UN OTTIMO ESEMPIO DI TECNICA E COLLABORAZIONE TUTTO DA STUDIARE. ANCHE IN FUNZIONE DELL’AUSPICATO MIGLIORAMENTO DELLE NOSTRE PRASSI STRADALI. 86 Macchine 1 ©leStrade Il circuito della qualità Finitrici Gommate Fabrizio Apostolo 86_91_MACCHINE BOMAG.indd 86 17/09/19 12:13 8-9/2019 Macchine LS87 L a qualità stradale che si tocca con mano sgorga anche da esperienze di lavoro rintracciabili al di fuori degli ordinari network viari, comunali, statali o autostradali che siano. Prendiamo per esempio i circuiti di gara, per moto o auto. Strutture molto diffuse nel nostro Paese che negli anni hanno saputo collezionare storie tecniche derivanti dalla progettazione e dalla realizzazione di infrastrutture (e in particolare di pavimentazioni) efficienti, performanti e durevoli, studiate fin nel dettaglio più minuto per supportare al meglio i veicoli che sono andate via via a ospitare, a seconda delle diverse caratteristiche dei medesimi. Obiettivi ambiziosi, ma pienamente realizzati. In ragione di programmi, di mappe di lavorazione, che non hanno lasciato nulla al caso, mettendo al centro dell’agire fattori - citiamo in ordine sparso - quali il controllo di produzione, la costanza del materiale, la migliore collaborazione possibile tra gli attori coinvolti nella fase esecutiva, l’esperienza, la tecnologia di paving. Il risultato finale: la qualità. Quella che abbiamo toccato con mano, di recente, nel corso di una nostra visita effettuata presso il circuito di Pomposa, in Emilia, a due passi dai Lidi Ferraresi. Qui, abbiamo assistito alla posa in opera, da parte dell’impresa IGT Impresa Generale Torri di Mercato Saraceno (Forlì Cesena), dello strato di usura a completamento della rinnovata pista per due e quattroruote adiacente alla pista Go Kart. L’impresa, nel dettaglio, ha provveduto alla stesa e alla compattazione di uno strato di 4 cm di conglomerato bituminoso ad alte prestazioni formulato dai tecnici di SuperBeton (Gruppo Grigolin). La finitrice impiegata è di ultima generazione: modello Bomag BF 600 C-2. Ovvero la macchina gommata che con le sue (quasi) 20 tonnellate è attualmente la più “pesante” sul mercato (ci ritorneremo). Nel sito di cantiere del circuito emiliano abbiamo avuto la possibilità di intervistare alcuni dei principali protagonisti di questa lavorazione, entrando pienamente nel vivo di alcuni di quei fattori compositivi della qualità stradale di cui dicevamo. Sono: il know how d’impresa, la tecnologia di stesa e la progettazione/produzione/ controllo del materiale impiegato. Passiamoli in rassegna. Esecuzione a regola d’arte Partiamo dall’impresa, la IGT di Mercato Saraceno guidata da Paolo Torri. Realtà giovane (come il suo titolare), ma che racchiude nel suo scrigno la lunga esperienza di Scot, azienda romagnola per decenni protagonista nel settore edile (immobiliare e infrastrutture). IGT ha raccolto il testimone del comparto infrastrutturale, specializzandosi in nuove strade (dai rilevati ai conglomerati), ma anche in manutenzioni, adeguamenti, nonché urbanizzazioni e sottoservizi (un esempio: la fibra ottica, ma anche gasdotti e persino acquedotti). “Il nostro pallino - spiega Paolo Torri a leStrade - è la qualità esecutiva, un obiettivo che perseguiamo attraverso la specializzazione e la tecnologia. Fa parte della nostra flotta, per esempio, una macchina combinata in grado di effettuare trattamenti tipo SAMI (Stress Absorbing Membrane Interlayer), consistenti nella posa di membrane impermeabilizzanti e graniglia che funzionano anche da mano d’attacco, con conseguenti prestazioni migliorate. Con questa tecnologia copriamo tutto il Nord e 1. La finitrice Bomag BF 600 C-2 in azione 2. Primo piano su un tratto di usura già realizzato 3. Macchina e banco potenti, per una stesa ad alte performance 2 3 ©leStrade©leStrade 86_91_MACCHINE BOMAG.indd 87 17/09/19 12:13 8-9/2019 leStrade Centro Italia”. A proposito di “coperture”, IGT interviene in Emilia Romagna ma anche in tutto il Nord Est, dal Veneto in Friuli, dove andrà presto a eseguire alcuni lavori di manutenzione straordinaria in importanti gallerie stradali. In Veneto, ma non solo, poi, è consolidata la collaborazione con il Gruppo Grigolin, per esempio nel campo delle stabilizzazioni (se ne occupa lo specialista del gruppo Brussi Costruzioni, che in Romagna coinvolge IGT per la posa dei successivi strati in CB). A Pomposa, invece, come accennato, la partnership con Grigolin è consistita nella progettazione, produzione e fornitura, da parte del gruppo veneto, dei materiali bituminosi per la realizzazione degli strati superficiali del circuito, binder ma soprattutto usura, la “regina” di questa specifica stratigrafia. “Qui - continua Torri - ci siamo occupati di tutti gli aspetti esecutivi, dalla demolizione delle vecchie piste di cross e minimoto, avvenuta circa due anni or sono, fino alla posa in opera del tappeto di usura. Il circuito, per i professionisti del campo, è un vero e proprio punto di riferimenMacchine to, dato che ospita gare di Go Kart, moto e anche Super Motard (competizioni su pista di asfalto più sterrato). Dopo la demolizione abbiamo avviato l’esecuzione del nuovo circuito, che alla lunghezza iniziale di 1.200 m ha raggiunto, a seguito di una variante, una quota finale di 1.600 m. Per quanto riguarda il pacchetto della pavimentazione, abbiamo aggiunto alla fondazione esistente in sabbia (materiale di buona qualità), uno strato di base di 15 cm in fresato vagliato e corretto granulometricamente, quindi un binder 0,20 al 4% e, infine, il tappeto di usura. Dopo il completamento del binder, la pista è già stata utilizzata per alcuni test ed è stata particolarmente apprezzata dai professionisti anche in ragione della sua larghezza: 14 m su rettilineo e 10 m in curva. In pratica, più che adatta anche a ospitare prove di auto da Formula 1”. Ma è proprio l’usura la ciliegina sulla torta (anzi, forse qualcosa di più) di questo intervento del tutto peculiare. Si tratta di uno strato di 4 cm con graniglia al 100% basaltica che proviene direttamente dall’Austria e un bitu4. La macchina combinata di IGT per eseguire, tra l’altro, trattamenti superficiali tipo SAMI 5. Particolare della stesa 6. Istantanee della finitrice, la maxi-gommata Bomag 7. Banco con sistema brevettato Magmalife 8. Riscaldamento addizionale dell’asfalto 9. La BF 600 C-2 è la più grande “gommata” in circolazione 88 4 6 7 8 5 ©leStrade ©leStrade ©leStrade ©leStrade 86_91_MACCHINE BOMAG.indd 88 17/09/19 12:13 me hard alto modulo progettato ad hoc dallo staff guidato dal dottor Flaviano Merlo, responsabile tecnico del Gruppo Grigolin, e prodotto (nonché adeguatamente controllato) nell’impianto di Mesola (Ferrara). Della miscela, contraddistinta da fattori di esclusività, diremo più avanti nel dettaglio. Resta da aggiungere soltanto che tra binder e usura è stato effettuato un trattamento tipo SAMI con emulsione modificata fornita da Bitem e graniglia, eseguito proprio impiegando la speciale macchina combinata (una Rincheval, gruppo Fayat) a cui abbiamo accennato. Chiudiamo il capitolo sull’esecuzione con qualche dato sulle quantità: a Pomposa sono stati realizzati 19mila m2 di superficie stradale (tracciato più corsia box) impiegando circa 3mila tonnellate di materiale per il binder e 2mila m2 per l’usura. Il binder è stato posato da una Bomag BF 700 C-2, ovvero da una macchina cingolata che è stata utilizzata da IGT anche per l’esecuzione di alcuni lavori di pavimentazione nella Repubblica di San Marino. Quello dell’usura, invece, come abbiamo detto è stato posato da una Bomag BF 600 C-2, ovvero la “campionessa” delle gommate per dimensioni. Ma non solo. Efficienza e bassi consumi Con Luca Guerra, specialista tecnico del service di Bomag Italia, che ha prestato assistenza al cantiere, entriamo a questo punto nel vivo delle peculiarità dei questa macchina, che si differenzia dalla BF 700, sostanzialmente per il fatto di esserne la corrispondente versione gommata. “Con il suo peso vicino alle 20 tonnellate - spiega Guerra a leStrade - questa finitrice è la macchina dalle dimensioni maggiori nel suo genere attualmente sul mercato, ovvero supera di circa 2 tonnellate la media-peso delle gommate, mentre la distanza tra l’asse posteriore e il bilanciere delle ruote anteriori supera di circa 40 cm quella dei principali concorrenti. Questi accorgimenti progettuali sono funzionali a garantire alla BF 600 C-2 la massima stabilità, nonché una planarità ottimale in qualsiasi condizione di lavoro. Proprio la sua ‘grandezza’, poi, le consente di non avere particolari ripercussioni in caso di cambi di peso al suo interno, per esempio quando la tramoggia è piena di materiale. In sintesi: dà il meglio di sé anche nelle condizioni di lavoro più critiche”. Un’arma per vincere la sfida dell’efficienza e della qualità è quindi il banco S500, già descritto in più occasioni, caratterizzato da un peso di quasi 5 tonnellate e da suole di circa 40 cm. Leggi: la stabilità al servizio di una qualità di stesa ideale. La macchina è inoltre dotata del sistema brevettato Magmalife, ovvero il riscaldamento automatico del banco che alle tradizionali resistenze elettriche sostituisce piastre in alluminio che coprono l’intera base della suola garantendo un riscaldamento rapido e uniforme, con risultati di stesa eccellenti. “Nonostante le grandi dimensioni, la potenza del motore e un impianto idraulico sovradimensionato (tutte pompe sono a portata variabile, comprese quelle del tamper e del vibrante) - aggiunge Luca Guerra -, questa macchina ha sempre garantito consumi inferiori ai 9 litri all’ora, in ogni condizione d’impiego, incluso il lavoro su forti pendenze. Merito di una tecnologia come quella di Bomag, che da Macchine LS89 8-9/2019 9 10. Attività di stesa e compattazione ©leStrade ©leStrade 86_91_MACCHINE BOMAG.indd 89 17/09/19 12:13 tempo, grazie a un adeguato equilibrio idraulico, riesce a garantire il duplice obiettivo delle alte prestazioni e dei bassi consumi/costi di gestione”. Usura più unica che rara Ultimo ma non ultimo, come si suol dire, il materiale. Di cui abbiamo parlato con il dottor Flaviano Merlo, che sovrintende gli aspetti tecnici del Gruppo Grigolin con un’attenzione particolare alla sfera dei conglomerati bituminosi (se ne occupa, nello specifico, l’azienda del gruppo SuperBeton). Sempre a proposito dello strato di usura, il mix design 2019 di Pomposa rappresenta l’ultima generazione di una “ricetta” ormai di tradizione in casa Grigolin, ovvero un conglomerato bituminoso studiato appositamente per i circuiti ad alta velocità, da quelli per Go Kart a quelli per moto/auto. Le prime miscele di questo genere risalgono al 2002, quando lo stesso Merlo e il suo team lavorarono al prodotto poi impiegato per realizzare la pavimentazione dell’autodromo di Adria. Quindi, circa 12 anni fa, venne sviluppata una versione della mescola particolarmente congeniale alle piste di Go Kart, con esperienze fatte su quella di Jesolo e qui a Pomposa, sulla pista di Go Kart adiacente al nuovo circuito. “Proprio in virtù degli eccellenti risultati riscontrati in questi anni - rileva Merlo -, la committenza ci ha chiesto di lavorare su una miscela dalle caratteristiche analoghe anche per la pista moto/auto. Si tratta di un mix design composto da inerti mobili e da un legante che ha similitudini con bitumi impiegati in ambito autostradale per i doppi drenanti, ma che in questo caso si contraddistingue per la sua piena originalità: non è un legante usuale o che può essere fatto rientrare in contesti produttivi standardizzati, ma è concepito ad hoc su richiesta. Presenta inoltre un’alta viscosità e garantisce elevate prestazioni. Grazie a speciali additivazioni, curiamo poi in modo particolare l’aspetto dell’adesione tra il legante e il minerale. Quindi, ci occupiamo dello studio e della formulazione della miscela, anch’essa innovativa e realizzata su misura, che abbiamo storicamente battezzato Usura Kart...”. L’obiettivo, prosegue Merlo, era di arrivare a produrre un conglomerato bituminoso che da un lato presentasse idonee caratteristiche di macrorugosità e aderenza, in virtù degli sforzi tangenziali prodotti dai veicoli in corsa, e dall’altro assicurasse elevata durabilità (di qui il lavoro specifico sull’adesione inerte-bitume). Il fattore adesione è risultato poi decisivo per tagliare un ulteriore traguardo: quello della migliore lavorabilità da parte degli operatori. “Si tratta di un aspetto fondamentale - chiosa Merlo -, cruciale per il raggiungimento della massima qualità. Da parte nostra, abbiamo lavorato molto sulla costanza del materiale destinato al cantiere, consapevoli di tutte le criticità in gioco (a partire dai possibili sbalzi termici...). Per bypassarle abbiamo regolato adeguatamente il ciclo termino nell’impianto e intensificato i controlli in produzione, rinforzando i collegamenti tra le varie figure coinvolte (impiantista, controller, squadra di stesa)”. Tutto sotto controllo, dunque, in laboratorio, in impianto e direttamente in cantiere, dove abbiamo visto con i nostri occhi, e per diverse ore, la cura posta in ogni dettaglio della lavorazione così come nella gestione delle performance della macchina (con i tecnici dell’impresa c’erano anche gli specialisti di Bomag, un ringraziamento per il supporto nell’organizzazione della visita tecnica va in questo senso a Luca Guerra). Tutti in pista, dunque, lavorando nella stessa direzione e con tutti gli strumenti che occorrono. Potrebbe andare così anche al di fuori dai circuiti, noti laboratori d’eccellenza? A chi governa le nostre strade, l’ardua sentenza. nn 90 Macchine 8-9/2019 leStrade 11 12 ©leStrade©leStrade 86_91_MACCHINE BOMAG.indd 90 17/09/19 12:13 Macchine LS91 8-9/2019 Il Circuito di Pomposa (Comacchio, Ferrara) nasce con il nome di Pista Romea nel 1959 con un tracciato di 560 m con caratteristiche di alta velocità. L’inaugurazione ufficiale fa data al 19 marzo 1960 con l’organizzazione della prima gara di Kart. Nel corso degli anni, il circuito ha subito continui aggiornamenti che l’hanno reso sempre adeguato alle esigenze richieste dalle Federazioni nazionali e internazionali e alle prestazioni, sempre crescenti, dei Kart. Nel 1969 la pista viene allungata a 1.000 m e completamente modificata nel suo sviluppo, risultando particolarmente gradita ai numerosi piloti che partecipano alle gare nazionali e ai campionati italiani. Dal 1976 l’impianto viene gestito dalla famiglia Bondi, che avvia un sensibile rinnovamento sia delle strutture che dell’organizzazione. Nel 1985 vengono eseguiti lavori che includono la costruzione di tribune per ospitare gli spettatori, nuovi box per i piloti, l’ampliamento del parcheggio, nonché l’ampliamento degli spazio di fuga per garantire una maggiore sicurezza. Esattamente dieci anni più tardi, nel 1995, il tracciato viene portato a 1.200 m con la possibilità di poter effettuare tutti i vari tipi di manifestazioni nazionali e internazionali. Nello stesso anno viene realizzata la pista minimoto, di lunghezza pari a 520 m, che ospita, tra le altre cose, i campionati italiani ed europei. Nel 2003 viene invece realizzata la pista motocross su sabbia, aperta nel periodo invernale per consentire allenamenti dei piloti motocross. Quindi la recente demolizione della pista minimoto e di parte del tracciato motocross per consentire la realizzazione della nuova, grande opera. Obiettivo, come abbiamo visto, pienamente raggiunto. circuitodipomposa.com Dalla Pista Romea a un’infrastruttura tutta nuova I gloriosi 60 anni del Circuito di Pomposa 11. Superficie del binder impermeabilizzata con emulsione e graniglia, in primo piano, e, sullo sfondo, l’usura di 3 cm di spessore 12. Pavimentazione di alta qualità, anche grazie alle sinergie laboratorioproduzione-esecuzione 13. La ricetta, ad hoc, è stata sviluppata dagli esperti del Gruppo Grigolin 14. Un’immagine aerea della pista di Pomposa 13 14 ©leStrade 86_91_MACCHINE BOMAG.indd 91 17/09/19 12:13 92 Attrezzature Votati al futuroDOOSAN PERFEZIONA I KIT DI PREDISPOSIZIONE PER MONTARE I SISTEMI GUIDA SCAVO 2D E 3D DI LEICA, TRIMBLE E XSITE. SU TUTTI GLI ESCAVATORI GOMMATI E CINGOLATI DA 14 A 30 TONNELLATE. Controllo Scavi Matthieu Colombo V ista la crescente domanda di sistemi per il controllo dello scavo con tecnologie 2D e 3D, Doosan ha perfezionato dei kit di predisposizione per i suoi escavatori gommati e per gli escavatori cingolati dalle 14 fino alle 30 tonnellate di peso operativo. I kit di predisposizione, oggi disponibili per le tecnologie Leica, Trimble e Xsite, non sono installati in linea di produzione ma all’interno del centro di personalizzazione Doosan nei Paesi Bassi, da personale altamente specializzato. Questo permette di velocizzare i tempi di consegna delle macchine, ridurre i carichi di lavoro per le officine della rete locale e di implementare questa opzione fino a pochi giorni prima che le macchine siano prossime alla loro destinazione finale. I kit Leica, Trimble e Xsite sono tra loro differenti e includono tutti i componenti specifici per la successiva installazione dei sistemi di guida, senza che siano necessarie sal1. L’approccio multi tecnologie di Doosan permette di ottimizzare e ammortizzare stazioni laser per il cantiere. dature, riverniciature, forature o smontaggi. Il cliente non deve poi acquistare subito i sistemi 2D o 3D, ma avere una macchina predisposta può tornare utile in futuro e migliorare la rivendibilità del modello stesso. Meglio mettere le mani avanti La soluzione proposta da Doosan è interessante perchè ogni cliente può scegliere quale tecnologia di controllo dello scavo 2D o 3D utilizzare in base alle esperienze dirette e alle stazioni laser già acquistate. Dal nostro punto di vista, se oggi si sceglie un escavatore Doosan è bene predisporlo alla tecnologia 2D/3D. Anche se ad oggi non si utilizzano ancora questi sistemi di ausilio allo scavo. Diciamo questo perchè la diffusione di questa tecnologia, disponibile da anni sul mercato, è oggi esponenziale. nn 8-9/2019 leStrade 92_92_ATTREZZATURE DOOSAN.indd 92 17/09/19 12:12
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