leStrade_n8 9 - Page 59 - leStrade. Autostrade, Aeroporti, Ferrovie. Fascicolo di Settembre 2019. LS GALLERIE&OPERE IN SOTTERRANEO INQUESTONUMERO n News n Lo stile italiano nel mondo dei tunnel n I cinquant’anni della nuova M2 n Diffusione sonora di emergenza 57_57_FRONTESPIZIO_GALLERIE.indd 57 13/09/19 17:31 Sopralluogo a Chiomonte A meno di due mesi dal suo insediamento quale Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio ha effettuato il 9 agosto scorso un sopralluogo al cantiere italiano della Torino-Lione a Chiomonte, accompagnato dai membri della giunta regionale. Il direttore generale di TELT Mario Virano, insieme al direttore costruzioni Piergiuseppe Gilli, ha accolto la delegazione e ha illustrato l’avanzamento dei lavori italiani e francesi per l’opera che fa parte del Corridoio Mediterraneo, una delle 9 dorsali della rete di trasporto ferroviario TEN-T. L’infrastruttura, finanziata dall’Unione Europea, è al 18% di realizzazione: scavati circa 9 km di tunnel in cui passeranno i treni; già appaltato il 21% delle opere previste; avviate le procedure dell’affidamento lavori per tutto il tunnel di base; quattro cantieri aperti al momento, per un totale di circa un migliaio di risorse impiegate. Sono stati inoltre confermati i prossimi step operativi, tra cui l’ampliamento del cantiere della Maddalena (in autunno), il prossimo lancio delle gare d’appalto per la realizzazione dello svincolo autostradale da parte di Sitaf (entro ottobre) e l’affidamento dei lavori per le nicchie d’interscambio (fine 2019), funzionali all’avanzamento dei lavori. Il direttore generale ha inoltre ricordato che al servizio del cantiere sorgerà a Salbertrand la fabbrica dei conci, grazie al recupero di un’ampia area exindustriale destinata alla valorizzazione dei materiali di scavo estratti a La Maddalena. La fabbrica, con uffici, aree di stoccaggio e depurazione delle acque, avrà lo scopo di produrre i conci di rivestimento del tunnel di base e impiegherà fino a 100 persone. Il governatore del Piemonte è entrato nel cunicolo de La Maddalena, dove è stata scavata una galleria geognostica di oltre 7 km e che ospiterà il maggiore cantiere italiano per il tunnel di base della grande opera transfrontaliera. Qui sono in corso i monitoraggi ambientali e i lavori per la manutenzione del cunicolo esplorativo, che sarà utilizzato per il transito dei mezzi che lavoreranno in galleria. Al sopralluogo hanno partecipato il vice presidente della Giunta Regionale Fabio Carosso, l’assessore ai Trasporti e Infrastrutture Marco Gabusi, l’Assessore all’Ambiente Matteo Marnati, l’Assessore alla Cultura Vittoria Poggio, l’Assessore all’Agricoltura Marco Protopapa, l’assessore ai Rapporti con il Consiglio Regionale Roberto Rosso, l’Assessore al Bilancio Andrea Tronzano, il presidente del Consiglio Regionale Stefano Allasia, il presidente e il vice presidente della Commissione Infrastrutture e Trasporti del Consiglio regionale Mauro Fava e Paolo Ruzzola. Presente anche il sindaco di Chiomonte Roberto Garbati e quello di Susa, Piero Genovese. TELT-SAS.COM 58 8-9/2019 leStrade News Gallerie Visita tecnica al cantiere COCIV Il 12 luglio si è svolta la quarta Visita Tecnica della Società Italiana Gallerie (SIG) ai cantieri della linea AV/AC Milano-Genova “Terzo Valico dei Giovi” e più precisamente al cantiere Cravasco (CSL2). Grazie al committente RFI, al Project Management e Direzione Lavori di Italferr e al General Contractor Consorzio COCIV, composto da Salini Impregilo per il 64%, da Società Italiana Condotte d’Acqua SpA per il 31% e da CIV per il 5%, nella prima parte della mattinata si è avuto modo di apprezzare la complessità dell’opera. In particolare si è parlato dell’inquadramento dell’opera dal punto di vista contrattuale con l’ing. Vercellone, Project Manager Italferr, degli aspetti construttivi con l’ing. Filippo Giunta, Direttore del Cantiere Cravasco, degli aspetti logistici con il geom. Mario Tonelli, Direttore Consorzio Tunnel dei Giovi appaltatore dei lavori, degli aspetti progettuali, con l’ing. Bellocchio progettsita Rocksoil e degli aspetti legati alla Direzione dei Lavori (ing. Trapani) e al ruolo dell’ingegneria di campo con l’ing. Alessandra Sciotti, Responsabile Gallerie Italferr. SOCIETAITALIANAGALLERIE.IT NewsGallerie 58_59_NEWS GALLERIE.qxp_cittaeterritorio 17/09/19 12:18 Pagina 58 Storie milanesi dal sottosuolo Di fronte alla Basilica di San Vittore al Corpo, nei pressi del cantiere della Stazione Sant’Ambrogio di M4, a Milano, si è conclusa in agosto la prima fase degli scavi archeologici nel manufatto che ospiterà le TBM per la manutenzione. In quest’area sono stati ritrovate tantissime sepolture di epoca diversa, ben 250 gli scheletri individuati ma sono molti di più se consideriamo anche quelli depositati in fosse comuni. “Quest’area - ha spiegato Antonella Ranaldi, soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Milano - ha conservato nel tempo, dall’epoca romana fino al sedicesimo secolo, una destinazione a necropoli”. Ma perché sono importanti questi ritrovamenti? Lo chiarisce Cristina Cattaneo, medico legale e direttrice di Labanof, il Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense dell’Università degli Studi di Milano: “Gli scheletri sono fondamentali per la ricostruzione della storia di Milano. Alcune scoperte sono estremamente interessanti, ad esempio il primo caso di tubercolosi. Proprio qui, infatti, abbiamo trovato una spina dorsale con le lesioni tipiche della tubercolosi. Nelle fosse comuni abbiamo rinvenuto scheletri con segni di lesioni contusive alla testa e pensiamo si tratti di esecuzioni capitali”. Gli scavi hanno portato alla luce anche lo scheletro di un cavallo. L’archeologa Giuliana Cuomo, responsabile di cantiere per la Cooperativa Archeologia, chiarisce come sia “il primo caso di sepoltura equina rinvenuta a Milano”. “E’ un fatto di per sé insolito - aggiunge la soprintendente Ranaldi - che incuriosisce e pone degli interrogativi sul perché si trovasse proprio in quest’area dove esistevano delle tombe pregiate. Insieme allo scheletro non abbiamo trovato altro e, quindi, resta l’interrogativo. Se gli hanno dedicato una sepoltura in quest’area sicuramente sarà appartenuto a qualche personaggio importante”. Questa fase di scavi archeologici è terminata. Va chiarito che tutti i ritrovamenti sono stati rimossi dal cantiere (non sono quindi più visibili e comunque il cantiere non è accessibile al pubblico) per essere catalogati e studiati. Gli scavi in una seconda fase si sposteranno verso la chiesa dove, spiega la soprintendente, “contiamo di trovare l’antica abside della Chiesa di San Vittore al Corpo”. I lavori per la realizzazione di M4 proseguono regolarmente. Nella tratta centro le due TBM, le talpe, destinate alla realizzazione delle gallerie si trovano a San Babila e in Largo Augusto. METRO4MILANO.IT 58_59_NEWS GALLERIE.qxp_cittaeterritorio 13/09/19 17:32 Pagina 59 Gallerie World Tunnel Congress 2019 Lo stile italiano nel mondo dei tunnel Fabrizio Apostolo DOPO IL WTC DI NAPOLI 2019, ABBIAMO INCONTRATO GIUSEPPE LUNARDI, CEO DI ROCKSOIL E VICEPRESIDENTE DEL NUOVO BOARD ITA, CON L’INCARICO DI VICEPRESIDENTE. TRA I TEMI TOCCATI: LE ATTIVITÀ DELL’INTERNATIONAL TUNNELLING ASSOCIATION E LE OPPORTUNITÀ DI SVILUPPO ECONOMICO, INNOVAZIONE E TUTELA AMBIENTALE OFFERTE DALLA “QUARTA DIMENSIONE”, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AI CONTESTI URBANI. DI SEGUITO, L’INTERVISTA. UN’ESCLUSIVA DI LESTRADE. 60 8-9/2019 leStrade 1 ©BBT 60_66_GALLERIE LUNARDI.indd 60 17/09/19 12:14 Gallerie LS61 G iuseppe Lunardi, ingegnere, 38 anni, è il CEO di Rocksoil, primaria società di engineering del nostro Paese. Dal 2016 al 2019 è stato membro del board dell’ITA, l’International Tunnelling Association. Dal 2019, ovvero dall’ultimo WTC di Napoli, ne è diventato uno dei vicepresidenti, con delega, tra l’altro, all’industria e al gruppo Young Members. È l’unico tecnico italiano a sedere nel comitato direttivo di quello che è, de facto, l’organismo internazionale più importante del pianeta in ambito gallerie e sotterraneo. leStrade l’ha incontrato a Milano, in un ufficio dell’azienda fondata nel 1979 da suo padre, il Professor Pietro Lunardi, una vita di lavoro al servizio della progettazione di opere underground, al tempo professore di consolidamento del suolo e delle rocce, in seguito, come è noto, anche Ministro delle Infrastrutture (si deve principalmente a lui, lo sviluppo dei primi anni del Terzo Millennio determinato dalla cosiddetta “Legge Obiettivo” del 2001). Con Giuseppe Lunardi abbiamo parlato di Italia e di mondo, di problemi e soluzioni, di visioni e di innovazioni. Il filo conduttore: il sotterraneo e la grande tradizione, nel campo, della nostra comunità tecnica, che proprio a Napoli è stata messa sotto i riflettori. Iniziamo? Non prima di avere ricordato al lettore i prossimi grandi appuntamenti del comparto: gli ITA Awards 2019, che si svolgeranno a Miami, Florida, USA, dal 18 al 20 novembre di quest’anno (71 candidature giunte da 24 Paesi) e il WTC 2020 che si svolgerà dal 15 al 21 maggio dell’anno prossimo a Kuala Lumpur, in Malaysia. leStrade. Ingegner Lunardi, partiamo proprio dal WTC, quelloappenatrascorso.Qualebilancioneavetetratto? Lunardi. Il WTC 2019 di Napoli è stato indubbiamente un grande successo. Si è trattato di un congresso di altissimo livello, e questo a detta di tutti gli operatori, sia dal punto di vista scientifico, sia da quello organizzativo, ma non posso dimenticare il gradimento espresso per gli eventi collaterali o le visite tecniche. È stato un WTC da record, con circa 2800 partecipanti contro i circa 2300 di San Francisco 2016, il precedente detentore del primato. Il merito va a tutta l’organizzazione, alla grande grande squadra ITA e SIG, la Società Italiana Gallerie presieduta dall’ingegner Andrea Pigorini. Proprio la SIG ha messo un campo un team dedicato che ha lavorato intensamente per tre anni alla buona riuscita della manifestazione napoletana. In questa sede mi fa piacere menzionare, in particolare, il lavoro dell’ingegner Renato Casale, ma anche quello di chi si è dedicato al programma scientifico, su tutti il professor Daniele Peila, la professoressa Giulia Viggiani e il past-president ITA professor Tarcisio Celestino. leStrade. Senza dimenticare poi il grande lavoro che ha portato all’assegnazione italiana... Lunardi. Assolutamente vero! La bella notizia è arrivata tre anni or sono, a San Francisco, dove peraltro sono stato eletto membro del board ITA (la denominazione ufficiale è “Executive Council”). È stata il frutto di un intenso lavoro di relazioni, di marketing territoriale, di promozione di valori tecnici e culturali. Consideri che l’assegnazione è determinata dal voto delle Member Nations, che sono 78 (un singolo voto ognuna). Se pensiamo che i nostri competitor erano Paesi fortissimi quali UK con Londra, l’Austria con Salisburgo e la Turchia con Istanbul, la nostra soddisfazione si moltiplica... leStrade. Come un mondiale di calcio, e con un “girone di qualificazione” davvero di ferro data la tradizione tecnica e le grandi opere dei concorrenti (dall’inglese Cross Rail alle nuove infrastrutture sotterrane turche...). Poi, il momentum è arrivato davvero... Lunardi. E si è trattato di gestirlo, anche perché avevamo tutti i riflettori puntati su di noi. Alla fine, ce l’abbiamo fatta, centrando tutti e tre gli obiettivi prefissati: la candidatura, l’organizzazione preevento, la gestione dell’evento stesso. I complimenti sono arrivati, 1. Il cielo visto da un pozzo del Sottoattraversamento Isarco, al Brennero (l’ultimo working group nato in ambito ITA si occupa proprio di pozzi) 3. Logo del recente WTC di Napoli: è stato un successo 4. Logo del prossimo WTC di Kuala Lumpur, Malaysia 2 3 4 2. Giuseppe Lunardi, vicepresidente ITA AITES e CEO di Rocksoil ©leStrade 60_66_GALLERIE LUNARDI.indd 61 13/09/19 17:33 a partire da quelli del dottor Pietro Salini, presidente del Congresso, che non ha potuto non sottolineare l’elevato standing, sia quantitativo sia qualitativo, di una kermesse del genere. Da parte nostra, siamo riusciti ad ampliare la conoscenza dell’attività dell’ITA e del suo grande evento di riferimento, che è annuale, non va dimenticato, e dunque particolarmente impegnativo. leStrade. A proposito di ITA, una delle notizie arrivate da Napoli riguarda proprio la sua nomina a vicepresidente dell’associazione. Quale saranno i suoi compiti? Lunardi. Il board è composto da 13 membri, tutti, per statuto, di diversa nazionalità ed eletti tra i candidati proposti dalle 78 Member Nations. Abbiamo 6 riunioni ufficiali itineranti ogni anno, più un’intensa attività di contatto durante il mandato, che è triennale. Tra i nostri impegni vi sono l’organizzazione degli eventi (WTC e ITA Awards) e soprattutto lo sviluppo del settore. L’ITA promuove essenzialmente l’utilizzo virtuoso del sottosuolo in funzione della crescita infrastrutturale ed economica dei paesi membri. I suoi interlocutori sono gli stakeholder, i gestori, gli investitori, le imprese. Il “core” è la cosiddetta “quarta dimensione”, ovvero il sottosuolo come risorsa, spazio da sfruttare sempre di più e sempre meglio data la mancanza di spazi di superficie e la problematica diffusa del consumo di suolo. La Quarta Dimensione è una risorsa chiave, in cui tutta una serie di servizi può trovare agevolmente alloggiamento. Un comitato dell’associazione, l’ITA CUS, si occupa proprio di questi aspetti, ovvero dello sviluppo dell’underground dal punto di vista del planning. Poi vi sono, naturalmente, molti altri aspetti sul tavolo, tutti quelli gestiti dai 23 gruppi di lavoro (ne abbiamo uno nuovo, sui pozzi) che hanno tra i loro compiti quello di produrre linee guide, pubblicazioni specialistiche con endorsement ITA. A Napoli, per esempio, è stato presentato l’Eme62 12/2015 leStrade8-9/2019 leStrade Gallerie 5. Ritorno al WTC di Napoli: ingresso della Mostra d’Oltremare 6. Conferenza stampa con i protagonisti ITA e SIG 7. Un cantiere della nuova Metro di Napoli 8. Jinxiu Yan, presidente ITA per il triennio 2019-2022 ©leStrade ©MetropolitanadiNapoli ©leStrade 5 6 8 9 7 9. Cover dell’Emerald Book 60_66_GALLERIE LUNARDI.indd 62 13/09/19 17:33 rald Book, un documento realizzato in collaborazione con la FIDIC, ente di riferimento per la contrattualistica a livello internazionale, che contiene i principi contrattuali per le opere in sotterraneo e può rivelarsi preziosissimo, per esempio, in quei paesi dove la base contrattualistica specifica è ancora carente. Tornando alle mie specifiche attività, nel corso della prima riunione guidata dalla nuova presidente, la professoressa cinese Jinxiu Yan, mi è stato assegnato l’incarico di curare le relazioni con il mondo industriale e con gli Young Member, un gruppo sempre più attivo e portatore di nuove e necessarie energie. leStrade. Entriamo a questo punto nel vivo delle grandi questioni del settore underground a livello internazionale. Iniziamo dall’innovazione e dalla “digital transformation”: come si muove l’industria del sotterraneo in questo ambito? Lunardi. Per quanto riguarda lo scavo meccanizzato, l’innovazione è decisamente spinta, soprattutto per quanto riguarda le macchine, le TBM, sempre più sofisticate e performanti. Va considerato, tuttavia, che lo scavo meccanizzato non è la panacea, ovvero esiste un ampio spettro di situazioni dove lo scavo convenzionale è insostituibile. È proprio in questo ambito, ancora poco tecnologico, che sussistono diversi margini di sviluppo per l’innovazione. leStrade. Ci può fare qualche esempio specifico di innovazione già esistente? Lunardi. Tra le soluzioni innovative recenti di maggiore interesse, vorrei ricordarne una a cui abbiamo collaborato come Rocksoil, ovvero la centina tubolare automatica (brevettata), che abbiamo sviluppato insieme a Pavimental, Maccaferri e CP Technology. Il punto di partenza è stata l’ideazione della centina tubolare, ovvero un profilo d’acciaio a forma di tubo agevolmente riempibile nella sua interezza con spriz beton. Un vantaggio: proprio la certezza assoluta del riempimento. Quindi il team di imprese ha sviluppato un’attrezzatura per il montaggio automatico della centina che ne consente la posa in circa 15 minuti (ovvero un terzo del tempo rispetto alla posa manuale) e senza rischi per gli operatori, i quali non devono più accostarsi al fronte, un luogo delicato in quanto si possono sempre verificare distacchi. La centina tubolare automatica è stata impiegata da Pavimental nella realizzazione, in scavo tradzionale, dell’importante galleria Boscaccio, nell’ambito del potenziamento toscano dell’A1. La stessa impresa ha dichiarato che presenterà una variante finalizzata a introdurla anche nel lotto COCIV da poco assegnato. Questo in ragione degli evidenti vantaggi della soluzione: in termini di sicurezza, qualità costruttiva e produttività. leStrade. E per quanto riguarda il “digital” in senso stretto, ha ancora qualche progetto di interesse da segnalare? Lunardi. Da questo punto di vista l’interesse del settore è concentrato sul BIM, il Building Information Modelin, con tutto ciò che ne consegue. Il progetto digitale inizia a diventare una prassi, anche in ragione degli sviluppi della normativa, sia all’estero sia in Italia, e si tratta di un progetto che si Gallerie LS63 8-9/2019 10. Innovazione nello scavo tradizionale: le centine tubolari 11. Posa centine in azione 12. Particolare del piede della centina 10 11 12 ©Rocksoil ©CPTechnologies ©SIG 60_66_GALLERIE LUNARDI.indd 63 13/09/19 17:33 sovrappone sempre di più al cantiere, che diventa, per così dire, 4.0. I vantaggi di questo approccio sono enormi. Una sperimentazione in corso consiste proprio nell’evoluzione del “progetto centina”: a breve la macchina potrà leggere il progetto in BIM, trasferire i dati al dispositivo di posa automatica e procedere con l’esecuzione. In più, saranno enormemente semplificate le attività legate ad approvvigionamenti, logistica e via dicendo. leStrade. Altro tema chiave: la tutela ambientale e territoriale, aspetto in cui la resilienza delle infrastrutture può giocare un ruolo determinante. Lunardi. Storicamente il settore del tunnelling presta grande attenzione all’ambiente, puntando su macchinari e processi sempre più ecosostenibili. Pensiamo per esempio al tema dei riutilizzo dei materiali, su tutti lo smarino, e del bilanciamento terre. Passando al beneficio ambientale che l’infrastruttura galleria può arrecare in maniera intrinseca, va detto innanzitutto che già il fatto che i tunnel siano concepiti per ridurre le distanze di percorrenza porta a una riduzione sensibile dell’inquinamento di prospettiva. Vi è poi il tema del trattamento dei fumi, che in galleria è pienamente realizzabile, così come quello, importantissimo, delle riqualificazioni urbane e paesaggistiche connesse ai progetti underground. Se costruisco un’infrastruttura interrata contemporaneamente riqualifico un’area di superficie: questa è un’evidenza nei centri urbani e gli esempi sono innumerevoli, penso all’interramento di scali ferroviarie in aree urbanizzate o alle metropolitane. Sono sempre di più le città del mondo che rinascono, letteralmente, proprio grazie all’opzione underground. Lo fanno dal punto di vista ambientale, ma anche e soprattutto economico-sociale, pensiamo allo sviluppo immobiliare legato alle aree in corso di riqualificazione. Dove spesso e volentieri il punto di partenza è proprio un progetto underground. leStrade. Questo vale per la scena mondiale, ma anche e soprattuto per il nostro Paese, l’Italia. Come considera il suo “stato delle cose” dalla prospettiva dell’underground? 64 12/2015 leStrade8-9/2019 leStrade Gallerie 13. Dentro il mondo del tunnelling: scavo meccanizzato con TBM al Brennero (Mules) 14. Scavo tradizionale (la nuova galleria Boscaccio dell’autostrada A1) ©BBT ©SpeaEngineering 13 14 60_66_GALLERIE LUNARDI.indd 64 13/09/19 17:33 Lunardi. In Italia ci confrontiamo storicamente con la necessità fisiologica di costruire infrastrutture e gallerie operando su materiali che sono tra i più difficili al mondo: è questa la ragione che ha costruito nel tempo il nostro know-how specifico. La nostra “scuola” sono stati i contesti geologici complessi come quelli degli Appennini. Abbiamo sempre dovuto fare gallerie e per farle ci siamo sempre ingegnati per trovare soluzioni ad hoc. Oggi il nostro gap non è tecnico, ma di pianificazione e investimento infrastrutturale. Dal mio punto di vista noto un fermento positivo in questo senso: mi aspetto, per i prossimi anni, l’avvio di un forte processo di infrastrutturazione dove mi auguro che il tunnelling possa avere uno spazio significativo, e nuove e ampie opportunità per il settore. Questo anche perché arriviamo da anni di stallo, con davvero pochi grandi cantieri (Brennero, Terzo Valico, M4 a Milano, Metro C a Roma, Metropolitana di Napoli...). leStrade. Per superare questo gap cosa possiamo “importare” dalla cultura costruttiva internazionale? E noi Italiani cosa possiamo offrire all’estero in termini di esperienza specifica? Lunardi. Dai paesi più avanzati dobbiamo assolutamente apprendere la cultura della pianificazione. La chiave è la programmazione, che porta certezza ai mercati. In assenza della medesima, il sistema imprenditoriale fa fatica a sopravvivere, di qui i problemi di note imprese del nostro settore, che hanno costi certi ma entrate incerte. Da parte nostra, possiamo invece offrire una competenza tecnica impareggiabile, forgiata, come si diceva, dal superamento delle criticità dei contesti in cui storicamente ci siamo mossi. Il nostro engineering è pragmatico, parte dal cantiere, dalle sue esigenze e dalla risoluzione delle sue difficoltà. Si Gallerie LS65 8-9/2019 15. Grandi cantieri esteri underground: Cityringen a Copenaghen, in Danimarca 16. Linea 2 della metropolitana di Varsavia, in Polonia 15 16 ©Metroen©LUG 60_66_GALLERIE LUNARDI.indd 65 13/09/19 17:33 tratta di un modello molto diverso da quello di alcuni giganti internazionali che sono dei campioni in ambito procedurale, ma poi talvolta difettano in elasticità nella gestione delle criticità nel cuore del cantiere. leStrade. Progettisti sempre di più nel vivo dell’esecuzione delle opere, dunque. È questo un identikit possibile del “designer” di infrastrutture, e di gallerie, del 2019? Lunardi. È così. Ma Rocksoil, da questo punto di vista, ha precorso i tempi, dato che siamo nati affiancando chi costruisce. Il nostro “main core”, infatti, è proprio il supporto alle imprese durante l’esecuzione, anche per questo abbiamo sviluppato numerosi brevetti. Chi ha fatto il percorso inverso, iniziando dall’ufficio, oggi incontra maggiori difficoltà. Imprevisti, criticità, logistiche di cantiere sono da sempre il nostro pane quotidiano. leStrade. Spostiamo l’accento, in conclusione, sul tema della manutenzione e dell’adeguamento delle gallerie, con riferimento, in particolare, alle prescrizioni della Direttiva europea del 2004 riguardante i tunnel della rete TEN superiori ai 500 m di lunghezza. Qual è il suo punto di vista sulla questione? Lunardi. La manutenzione è un tema fondamentale, in quanto stiamo parlando di un patrimonio - infrastrutturale ma anche industriale - che dobbiamo in tutti i modi salvaguardare. Pensiamo anche al fatto che la manutenzione è programmabile, ha costi inferiori rispetto alle nuove opere e può garantire in tempi rapidi la sussistenza di tutto il sistema infrastrutturale e industriale di riferimento. Per quanto riguarda il nostro specifico, va solo aggiunto che le gallerie sono tra le opere più resilienti, dal momento che la loro manutenzione riguarda, di fatto, solo i rivestimenti in calcestruzzo armato e non e l’impiantistica. Anche in questo ambito, tuttavia, puntare con decisione sulla manutenzione, a partire da una mappatura sempre più raffinata e completa delle problematiche esistenti, è un’opzione non più rinviabile. nn 17. Ancora un’immagine dell’ingegner Giuseppe Lunardi: per l’ITA si occuperà, tra l’altro, di industry e Young Members 18. Tra le grandi opere sotterranee in corso in Italia, ecco il Terzo Valico dei Giovi 66 12/2015 leStrade8-9/2019 leStrade Gallerie 17 18 ©COCIV ©leStrade 60_66_GALLERIE LUNARDI.indd 66 13/09/19 17:33
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