AIATL E_Zine Giugno - Page 49 - woodturning 49 Walter Mingardi Centrotavola In Frassino centrotavola (basla per la polenta) materiale frassino, diametro cm 36, finitura con ilio per alimenti 50 Camillo Fella Bivalvo Sempre da un progetto pubblicato da Mark Beker Zebrano diam. 14,5 h. 6,5 finitura australiana. Variante in noce 14,5 x 14,5 h. 6,5 finitura australiana. Consigli e critiche sempre ben accolte. Ciao Cam 51 Camillo Fella Svuota Tasche Noce 24 x 16,5 h. 3 finitura australiana. Critiche e consigli sempre ben accetti. Ciao Cam 52 Luigi Abbà Anfora ....salve a tutti ! ogni tanto qualche truciolo lo faccio anche io, questa piccola anfora con bordo natural (cm 12 x 11 tanto per non sbilanciarmi troppo .. ) è in legno di noce canaletto molto fiorito e che mi ha dato non pochi problemi... finitura con turapori e cera carnauba I vostri giudizi sono sempre ben accolti... grazie 53 Davide Massa Coppette Il primo week-end di luglio ci sarà, nel mio paesello, una corsa non competitiva in memoria di Mirko e Giacinto, questa passeggiata nei boschi serve anche per una raccolta di fondi( l’anno scorso hanno comprato un DAE) per i primi tre classificati, sia maschile che femminile ho fatto queste piccole coppe, ho messo nella foto la moneta da 1 euro come riferimento per le dimensioni, legno di faggio finitura con un misto di cera d’api e carnauba. Per l’iscritto più anziano e per il l’iscritto più giovane queste due in acero finitura con misto di cera d’api e carnauba 54 Trattamento delle ferite Sabato 25 Maggio 2019 sulle colline biellesi stava piovendo a dirotto, dopo pranzo, con una giornata del genere, ho deciso di andare in laboratorio e accontentare mia moglie che mi aveva richiesto un porta candele per le tea light; scelgo il pezzo di faggio, lo spiano con la pialla, ci disegno sopra con il compasso poi inizio a sbozzare il pezzo alla sega a nastro, purtroppo succede il patatrac, a causa di un concatenarsi di miei errori la mano sinistra va ad impattare contro la lama in movimento, in questo modo mi procuro un taglio sul dorso che va dalla nocca dell’ indice fino a 2 centimetri dall’attaccatura del pollice, in pronto soccorso mi dicono che la lama ha reciso anche il tendine estensore dell’indice, pertanto ritorno la mattina seguente e l’ortopedico mi esegue la tenorrafia ( riparazione chirurgica delle lesioni dei tendini) e poi sutura il tutto applicando una doccia gessata per immobilizzare l’indice i medio. Tutta questa premessa per ricordare quali sono i comportamenti corretti da tenere nella fase extra ospedaliera a seguito di un evento come quello che ho sopra descritto, nella sincera speranza che nessuno debba mai averne bisogno. Quando un trauma provoca una lesione della cute ed espone i tessuti sottostanti si parla di ferite che possono esser causate da fattori esterni (tagli , lacerazioni) oppure interni, quando a seguito di fratture, i monconi ossei fuoriescono lacerando la cute. Le ferite si possono dividere in: *escoriazioni, quando viene danneggiato solo lo strato superficiale della pelle a causa di graffi o abrasioni; Comportamenti appropriati in caso d’infortunio Di Davide Massa, operatore di tecniche di primo soccorso sanitario 55 *ferite lacero-contuse, quando viene provocata da un oggetto non propriamente tagliente, presenta i bordi frastagliati e solitamente è associata da una contusione dei tessuti sottostanti; *ferite da taglio, i lembi sono netti e a seconda della profondità può interessare: muscoli, vasi sanguinei, tendini, nervi e legamenti; *ferite penetranti, quando un oggetto tagliente penetra nei tessuti o nelle cavità dell’organismo e rimane trattenuto; *ferite trapassanti, quando un oggetto tagliente penetra nell’organismo e fuoriesce rimanendo conficcato; *ferite da arma da fuoco, che possono avere il solo foro d’entrata ( proiettile ritenuto) oppure il foro d’ingresso e quell’uscita ( ferita trapassante); *amputazioni, quando a seguito di un trauma una parte del corpo viene staccata di netto, si osservano frammenti ossei e cute lacerata, spesso è fonte di emorragie; 56 *lesioni da schiacciamento, quando una parte del corpo viene imprigionata tra due corpi solidi e/o pesanti, oltre ai danni a muscoli, ossa, vasi sanguinei, può provocare gravi problemi di circolazione e morte delle cellule interessate; possono insorgere gravi problemi, se lo schiacciamento perdura nel tempo, nel momento in cui viene liberata la parte compressa. Le ferite possono provocare emorragie che si possono classificare in: *arteriose, quando il sangue rosso vivo fuoriesce con un flusso intermittente in concomitanza con il battito cardiaco; *venose, quando il sangue di colore rosso scuro fluisce di continuo; *capillari, quando sono interessati i vasi sottili tra circuito arterioso e venoso. Nel caso di emorragie massive è opportuno far stendere l’infortunato; il trattamento prevede nell’ordine: *compressione diretta da effettuare sul punto di sanguinamento utilizzando garze pulite e qualora i tampone dovesse essere completamente imbevuto non va sostituito ma è opportuno sovrapporre ulteriori garze per evitare di danneggiare in coagulo che si stava formando; *sollevamento dell’arto, qualora la compressione diretta non fosse efficace, va bene solo per le emorragie venose e se non si sospetta una frattura; *compressione dell’arteria a monte, anche questo trattamento è da utilizzare quando quelli precedentemente detti non dovessero essere efficaci, serve a chiudere il flusso 57 sanguineo ma ha lo svantaggio che chi soccorre deve conoscere i punti di compressine, ad esempio l’interno coscia per l’arteria femorale o la parte interna del braccio per l’arteria brachiale; *laccio emostatico, è quella che si potrebbe definire l’ultima spiaggia, deve essere piuttosto largo 2-4 cm ( non pensate all’elastico di caucciù che viene utilizzato per i prelievi di sangue) va posizionatoall’altezza del femore o dell’omero, mai sulle piega ture di ginocchio o gomito, va stretto fino a farcessare la fuoriuscita di sangue. Una volta posizionato il laccio emostatico è opportuno annotare ora di applicazione in un punto ben visibile. Avvertenza importante il laccio emostatico non va mai rimosso se non da personale medico. Trattamento delle ferite. Per prima cosa cercate di non farvi prendere da panico e mantenete la calma, verificate che il contesto ambientale non possa evolvere in situazioni di pericolo per infortunato e soccorritore. Se valutate che la situazione è grave non esitate a chiamare il soccorso sanitario territoriale 118, in 8 regioni italiane è attivo il 112 CUR (centro unico di risposta) che dopo una breve intervista vi girerà la chiamata al 118, dove vi risponderà un infermiere professionale, anche questo operatore vi farà delle domande rispondete con calma, sicuramente vi darà dei consigli su come dare i primi soccorsi, tenete presente che con i moderni telefoni cellulari si può attivare il viva voce che permette di lavorare e parlare contemporaneamente. Le ferite vanno scoperte per avere un libero accesso, vanno pulite con soluzione fisiologica,eventualmente con acqua pulita in mancanza di questa, vanno applicate delle compresse di garza sterili e un bendaggio per preservare la parte interessata. Nel caso di oggetti conficcati non rimuovere mai l’oggetto perché questa azione potrebbe causare emorragie o ulteriori lesioni a organi vicini, meglio fissare l’oggetto con un bendaggio oppure con cerotto o in mancanza di questo con nastro adesivo. Nel caso di amputazioni tamponare al più presto l’emorragia sul punto di amputazione, il moncone va recuperato, deterso con soluzione fisiologica o con acqua pulita, va asciugato e avvolto in garze sterili, conservato al freddo ma non a contatto con il ghiaccio e non va immerso in acqua, va potato al pronto soccorso dove è stato portato l’infortunato. Sulle ferite meglio non mettere disinfettanti, tanto meno quelli colorati tipo mercurocromo o betadine,complichereste solamente il lavoro del chirurgo per verificare i danni prodotti dal trauma. Ultima considerazione, nei nostri laboratori sarebbe opportuno avere una cassetta di pronto soccorso, riparata dalla polvere, con all’interno compresse di garza sterile, garza, soluzione fisiologica, cerotto. Anche i normali disinfettanti devono far parte della dotazione, ma solo per piccoli tagli o piccole escoriazioni. Ricordiamoci che i presidi sanitari scaduti vanno sostituiti. 58 Imparareatornire di Roberto Cecconello Tecnica-le Finiture Una richiesta di qualche tempo fa,sollecitava indicazioni sulle finiture in tornitura. Sono ben conscio che questo campo ha tali e tante variazioni da risultare enciclopedico,ma partirò con indicazioni elementari lasciando allo sviluppo del topic gli inevitabili approfondimenti e le eventuali divagazioni. Le prime indicazioni: nessun tipo di finitura nasconderà difetti di lavorazione; a meno di coprire il legno con materiale che formi pellicole non trasparenti o con inerti grossolani. I cicli di finitura semplici ( intendo senza l’uso di 94 sostanze diverse ) sono in genere i più affidabili ed efficaci Sarebbe bene pensare alla finitura già in fase di progetto,così da “abbinare” al meglio tornito e finitura. Detto questo,iniziamo a suddividere per sommi capi i prodotti che potremmo utilizzare: Le cere; animali (api) e vegetali ( Carnauba) Gli oli; minerali ( derivati da industria petrolifera,come olio paglierino,vaselina) e vegetali ( olio di oliva,di vari semi,etc) e vegetali più o meno modificati ( olio di Lino cotto,olio di Tung,etc) Le vernici; forse il campo più vasto,sia per la diversa natura del solvente (sintetico,alcool,acqua) che per la possibilità di combinazione fra prodotti. CERA D’API
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