AIATL E Zine Ottobre 2019 - Page 34 - woodturning 36 Enrico Fossati Eucalipto Maculata, 6 Pezzi A febbraio dell’anno scorso da amici del sud, a sorpresa, mi arriva un pallet di blocchi di eucalipto appena tagliato che faccio fatica a muovere. Con grande fatica dati i miei mezzi limitati riesco a tagliare a metà le sezioni di tronco e a tornire i pezzi in verde, cosa che non amo in quanto mi piace fare la doccia ma non mentre sono al tornio. Dopo averle sgrossate ho seguito il solito procedimento di essiccazione nei trucioli e dopo circa 8 mesi le ho finite. Qualcosa è andato storto in quanto si sono quasi tutte deformate. L’ultima (2 foto) è quella che è cambiata di più. Ho sbagliato io? È il legno ad essere ostico? O....la natura ha fatto meglio di me e quindi meglio che sia intervenuta? 37 Vito Morea Domenica Pomeriggio Al Tornio... Picoola Ciotola in Cedro del libano... Finitura: Shellawax Cream e cera Carnauba. 38 Alessandro Butteri Le Mannequin Giocando giocando. Giuseppe Tuninetti Ciotole Ho fatto queste ciotole per amici che gentilmente quando sono in possesso di legno interessante me lo regalano. Ciliegio selvatico diametro 28 X H 11 Faggio diametro 27 X H 9 41 Alessandro Butteri Prima prova carving Difetti ce ne sono e si vedono. Ma ho avuto un ottimo suggeritore e come prima prova almeno non è finita nel secchio. Il lavoro è stato tanto ma il divertimento pure. Proverò ancora. 42 La Sig.ra Vaia manager delle Dolomiti La perturbazione è stata di origine atlantica, l’area colpita il NordEst della nostra penisola. Le Dolomiti. La parte montana essenzialmente, quella più esposta. Piogge forti e persistenti e venti di scirocco che hanno raggiunto i 200 km di velocità. Un fronte che viaggia a quelle velocità si abbatte sui rilievi, dove, poco al di sotto della roccia abitata dai muschi e dai licheni, incontra e spezza la vita di conifere. E’ strage. Più di otto milioni di Mq con alberi: abeti, cirmoli….Un disastro, dal punto di vista forestale, mai registrato in Italia per tipologia. E la natura, anche in questo caso, sussurra alle orecchie di chi, distrattamente si fosse dimenticato di quanto sia grande la sua potenza, quanto sia imprevedibile la sua manifestazione e quanto, di fronte a certi teatri, possiamo porci solo come imberbi osservatori. E proprio come in un teatro, sul finire del mese d’ottobre dello scorso anno, è calato il sipario sulla prima scena. La tenda rossa si richiudeva sulle immagini che giravano il mondo, ben più veloci dei 200 km dello scirocco, mostrando al pianeta le foreste sdraiate. di: Alesandto Butteri 43 Atto secondo. Post Vaia. Ciak….la politica va in onda. Il Governatore sorvola in diretta FB le zone del disastro e, siccome deve “governare”, presenta il conto attribuendo alla tragedia un equivalente in termini economici. Un mq (tot euro) moltiplicato tot mq (tot.=tot.Euro). La popolazione piange, confusa tra la nostalgia di qualcosa che si stenta a comprendere bene (trenta anni fa la CEE pagava per infoltire i boschi, oggi sovvenziona il taglio degli stessi, considerando che trent’anni, per le scienze forestali equivalgono allo spazio di un nanosecondo, in quanto a lungimiranza sono una spanna sopra a tutti) ed il mero valore economico del danno perpetrato da “madre” natura. Ma la politica comunque, quando svincolata dalle gabbie televisive e dai talk a tempo pieno, si rammenta che è nelle sue prerogative avvalersi delle risorse tecniche che dispone e vi ricorre al fine di prevenire un altro nefasto fenomeno “naturale”. Che ci facciamo con 14 milioni di alberi abbattuti? Lasciarli marcire in loco darebbe adito a fenomeni franosi in un territorio già sottoposto a manifestazioni del genere e ancora poco prevedibili. Recuperarli con tutti i mezzi a disposizione renderebbe il territorio sicuro. Bisognerebbe però farlo entro i tempi in cui i parassiti, attraverso il loro ciclo vitale, possano ridurre inservibile il legname. Allora si taglia, si cippa, si vende (ancora il valore economico a farla da padrone, anche quando, paradossalmente, sembra che si regali, perché se io te lo regalo purché tu Austria, ad esempio, te lo vieni a prendere, io risparmio sui costi di smaltimento ottenendo, al contempo, più sicurezza sul mio territorio).Non vi dico i commenti della gente. Ecco, in tutto questo “bailamme” in cui l’impianto razionale ha sicuramente il sopravvento sul danno “poetico” che inevitabilmente il disastro ha provocato, mi preme sottolineare un aspetto di cui non ho verificato “l’epistème”, ma che assume connotazione di rilievo perché proietta un fascio di luce sulla parte residuale di umanità, che ancora ci abita. Pare che buona parte dell’abete rosso abbattuto, sia stato donato alla scuola di liuteria di Cremona. L’unione di due fenomeni, la materia prima giacente sul terreno e la tradizione liutaia del paese di Stradivari, ha determinato, a mio modesto avviso, l’unico simbolo positivo di questa immane tragedia. 44 Atto terzo: la natura fa ancora capolino. Grazie alla già nota caparbietà delle popolazioni locali, il territorio bene o male anche questa l’ha passata. La stagione sciistica inizia senza troppi disagi salvo quello intimo, per alcuni sciatori con in seno ancora una parte poco materiale, costretti a sorvolare, con le cabinovie, interi scenari apocalittici. L’inverno scivola via con le ciminiere delle segherie sempre fumanti per il carico di lavoro cui inevitabilmente sono state, malgrado tutto, sottoposte. Arriva la primavera. In zone poco distanti, risparmiate da Vaia (a proposito, sapevate che l’evento ha casualmente preso il nome della signora Vaia Jakobs, manager di un grande gruppo multinazionale, grazie a un regalo del fratello, dal momento che in Europa esiste la possibilità di pagare per poter dare il proprio nome a un evento meteorologico: l’Istituto di Meteorologia della Freie Universität di Berlino fin dagli anni ‘50 del secolo scorso mette a disposizione un nome di donna in modo da assegnarlo in modo casuale a uno specifico evento)* succede una cosa particolare. Ben conosciamo il fenomeno della fotosintesi clorofilliana, quel processo chimico per mezzo del quale le piante verdi e altri organismi producono sostanze organiche, principalmente carboidrati, a partire dal primo reagente, l’anidride carbonica atmosferica e l’acqua metabolica, in presenza di luce solare. In virtù di questo ciclo, ai primi raggi della primavera, le piante si inverdiscono, le foglie tornano ad abitare le piante e si aprono verso la fonte primaria vitale: il sole. E cosa fa la natura, quella cosa nata per atto di volontà (divina, ma pur sempre volontà) e consegnata nelle mani dell’uomo sotto il sigillo del dominio??? (tu dominerai sugli uccelli del cielo, sui pesci delle acque e sugli esseri della terra - Genesi 1.11), ti fa cadere una bella * fonte Wikipedia 45 nevicata, quella candida, silenziosa, quei bei fiocconi natalizi tanto cari ai bambini dietro alle finestre, accanto ai focolari. Ma alle piante mica piace tanto, soprattutto adesso che quella neve la trattengono tutta. E aumenta, silenziosa, aumenta, non violenta e rumorosa come lo scirocco, ma lenta, candida. Cade, si deposita e pesa. E quando il peso è insopportabile, la pianta va a terra, esattamente come l’esito prodotto dalla signora Vaia Jacobs in arte, tempesta delle Dolomiti. Eraclito, più di duemila anni fa, ci raccontava che la natura è quella cosa che nessun Dio e nessun uomo fece, che sempre è stata, è, e sarà. E tutto quello che vive in essa, lo fa seguendo un ciclo temporale che di escatologico non ha proprio un bel niente. Si nasce, si cresce, si genera e si muore. E questo, vale per tutti. Non solo per gli alberi. Gli esiti prodotti dalla nevicata primaverile. Alpago, Belluno - Primavera 2019 46 Graziano Landoni Esercizio Di Tornitura N.2 ciao a tutti, purtroppo il lavoro non mi lascia molto tempo per impratichirmi sul tornio, tant’è vero che l’unico lavoro “serio” (il primo) presentato risale a dicembre del 2018. Tuttavia domenica ho deciso di prendermi una pausa dagli strumenti, togliere la copertura polverosa del tornio e riaccenderlo. Ho realizzato questo oggetto, l’interno è scavato con una forstner da 50 (mi manca una punta per entrare in profondità e lavorare di scavo, spero di provvedere prima possibile). La destinazione è ancora quella del portacandele, al momento quello è.
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