AIATL E Zine Ottobre 2019 - Page 22 - woodturning 22 A questo punto,col metodo che preferite,ottenete un anello che incollerete a terminare la ciotola. Dopo circa 30 minuti di serraggio con gli strettoi,passo sul tornio e chiudo tra punta e contropunta,per almeno 12 ore. Poi si truciola. E finalmente siamo arrivati in fondo alla nostra “fatica”. 23 Mi permetto di aggiungere un paio di consigli: quando tornite l’esterno,attenetevi al progetto iniziale;altrimenti rischierete di trovarvi con la parte interna (in cui in parte la tornitura è “obbligata” dalla sequenza degli spigoli da togliere) troppo assottigliata e quindi fragile. Quando tornite l’interno,finite un anello per volta;vi sarà difficile (o per meglio dire pericoloso) tornare indietro e riprendere.Cercate di ottenere la miglior finitura possibile con l’attrezzo con cui scavate,perchè la carteggiatura non è molto agevole. Grazie a chi ha avuto la pazienza di seguirmi fin quì e buoni trucioli 24 Semplice semplice, ho ricevuto pareri contrastanti, sicuramente è molto stabile e il suo lavoro su un bancone lo farebbe! Enrico Fossati Rendiresto in olmo 25 Ispirato a Max Brosi,ci ho provato anche io... Legno di frassino con texture al pirografo Davide Massa Vaso In Frassino Colgo l’invito dell’editoriale di Roberto di uscire allo scoperto e riprendo a mostrare i miei oggetti. Un ciocco di frassino mi faceva l’occhiolino dalla legnaia da un pò di tempo, oggi l’ho preso e ne ho tirato fuori questo vaso alto circa 20 cm e diametro circa 10, finitura con turapori e melaminica. Nelle foto si vede una bottiglietta di plastica, circa 56 mm di diametro, praticamente cilindrica che una nota casa di bevande commercializza come acqua vitaminizzata, lo scavo l’ho eseguito pensando di inserirla per poterci mettere dell’acqua per i fiori recisi. C&C graditi. 26 Davide Massa Piatto decentrato Oggi un piatto decentrato in rovere, diametro maggiore 26 cm, minore 18cm, spessore 4 cm finitura a mix di cera d’api, carnauba disciolte in trementina. 27 Massimo Giorgetti La Noce Spero di non annoiare se pubblico ancora un pezzo ispirato ai lavori di Hogbin! Ciliegio 28x19x15 28 Incontripertornire....enonsolo VI° Simposio Italiano Tornitura del legno Testo di: Alessandro Butteri Foto di: Alessandro Butteri e Marino Casadei 29 Ridendo e scherzando, la scuola La Malaspina di Giacomo e Vasco, è arrivata al VI° Simposio Italiano di Tornitura del Legno. Io personalmente mi sono introdotto esattamente a metà del percorso sin qui compiuto. Nel 2017, guardandomi un po’ intorno e cominciando a fare qualche timida conoscenza, cercando di “carpire” qualche segreto intorno a un tornio e soprattutto valutando se l’acquisto del mio primo mezzo, fatto con completa e innocente ignoranza, poteva essere all’altezza delle mie aspettative future oppure necessitava di una rivisitazione concettuale. Nel 2018 l’esperienza fu diversa, più interessante e il clima vissuto molto più familiare. L’ambiente si presta e ogni angolo della scuola è sfruttato con elegante sapienza. Si passa da una dimostrazione in campo ad un espositore di utensileria per la tornitura e nel farlo, si ammirano i macchinari della scuola, si gusta l’ospitalità dei “padroni di casa” ma soprattutto si fanno discorsi interessanti e la sensazione è quella di concludere le giornate con un senso di ricchezza maggiore e con un bagaglio di idee e concetti da portare a seguito, per prenderci più confidenza e sfruttarne i vantaggi nei nostri solitari confronti all’interno dei propri laboratori. E anche quest’anno la musica è stata sostanzialmente uguale. Fa piacere rivedere amici che, salvo qualche piacevole eccezione, incontri solo in determinate circostanze che vanno da un Rovato, un Solarino, un Frosolone o magari un Pont San Martin passando da Soliera di Modena con una capatina alla poco distante Parma. L’impressione comunque è che la carovana dei tornitori sia sempre in fruttuoso movimento, che la voglia di rivedersi e di parlare di questa, oserei dire più che passione, sia sempre palpitante e foriera di nuovi propositi. 30 Ma torniamo al VI° Simposio. Come sempre le giornate previste sono il sabato e la domenica…..ma proprio come sempre c’è chi ne approfitta per allungare “il brodo” di un giorno e l’appuntamento, per certi, è fissato sin dal venerdì. Quest’anno, purtroppo non ero presente e ho, mio malgrado, rinunciato ad una splendida serata con annessa cenetta in ottima trattoria a “due passi” dalla scuola, cadenzati dal mitico Brunino esperto, oltre che dei viali Viareggini, dei sobborghi dello splendido centro storico di Viterbo. Arrivo comunque nella tarda mattinata di sabato, a lavori già iniziati e mi immergo nel clima del simposio. Con Marino ci dividiamo il compito di documentare l’evento al fine di rendere poi partecipe anche chi, magari suo malgrado, non ha potuto presenziare. Presenti, tra i venditori, gli habitué Gamma Zinken con Luigi e Gianluca Milani e Affilautensili Manzanese con Roberto Minin. Assente “giustificato” Richard Coter de l’Emporio della Tornitura, vittima per il secondo anno consecutivo di uno stato febbricitante e di un mal di gola addirittura imbattuto dalla propoli del “ the king of bees” alias sempre il Brunino da Campaldino (poco distante, va). 31 La giornata scivola via tranquilla, con tornitori che si davano il cambio alle varie postazioni. Da registrare la presenza di un giovane adolescente di circa 13 anni, con la sua bramosia e la sua voglia di realizzare qualcosa. Anche con un velo di tristezza negli occhi, per il suo primo acquisto, rimasto impigliato nelle reti di un mal di gola. Ed intorno a lui, navigati tornitori con consigli che, giustamente, miravano alla sicurezza prima che alla composizione estetica del pezzo in rotazione. La giornata del sabato scivola via e qualcuno rientra verso casa. Noi che rimaniamo ci diamo appuntamento alla solito circolino dove si mangia e si beve in un clima che ancora non sono riuscito a definire. Si mangia bene e questo è piuttosto determinante ma, tanto per fare un esempio, prima di sederci, alcuni di noi hanno avuto bisogno del bagno e per usufruirne, per circa due metri non siamo passati dal palco di una rappresentazione teatrale. Magari era previsto nel copione delle varie scene ma ad alcuni, è rimasto il dubbio se l’abbigliamento indossato era attinente alla scena recitata. Al di là dell’ironia anche la cena, come sempre, è una buona occasione per intavolare piacevoli conversazioni. Ci congediamo, percorrendo le vie del centro, dove i residui di una moderna mondanità di fine settimana, stridono con le bellezze di uno dei centri storici più vasti d’Europa. La Città dei Papi ridotta a pattume e desacralizzata dà un triste connubio di ignoranza e subcultura che non presagisce nulla di buono per gli anni a venire.
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