AIATL E Zine Agosto 2019 - Page 24 - 24 Lo posizionerete con la “L” in alluminio davanti al mandrino e le sue misure non sono rigidamente vincolate.L’unico punto ESSENZIALE è che lo spigolo indicato dalla matita rossa deve essere PERFETTAMENTE allineato al centro del mandrino. Lo stop che vedete agganciato alla “L” serve a regolare la posizione radiale del segmento che stiamo incollando;è realizzato tagliando un’ala della “L” di alluminio (lasciando un paio di mm per fare da riscontro) e una barretta di ferro piegata a “U” su cui ho forato e filettato la sede del pressore. Il funzionamento specifico di questi due accessori vi sarà chiaro quando li vedrete in opera...coraggio,stiamo per arrivarci Un’ultima cosa:procuratevi dei blocchetti di legno (compensato,massello;evitate l’MD che ha la preoccupante tendenza a sfagliarsi) di forma quadrata con lato di 6 cm. e uno spessore di 4 cm. Li userete così: Se avrete cura di segnare le posizioni sulle griffe,potrete togliere e mettere le vostre costruzioni liberando il mandrino e rimanendo centrati. Questo accorgimento vi sarà utile quando affronterete costruzioni complesse,che richiedono tempi lunghi (anche due/tre settimane) e vorrete utilizzare il tornio per altre cose. ...to be continued 26 Sulle orme di john Bear propongo questa ciotola in larice ebanizzato cm. 16 x 8,5 avendo usato la ciano mi sono ritrovato con una serie di macchie che ho potuto eliminare solo verniciando . Bruno Bologni Prove tecniche 27 Ispirato a Max Brosi,ci ho provato anche io... Legno di frassino con texture al pirografo Francesco La Tegola Max Brosi imitation Ispirato a Max Brosi,ci ho provato anche io... Legno di frassino con texture al pirografo 28 Fernando Cossaro Trilogy Trilogy di tasso... 33, 34, 35 cm 29 Simone Mantegazza Scatolina Ciao! Come vi sembra? Più una prova che altro.Tecnicamente il pomello é meglio non guardarlo, non è uscito preciso come avrei voluto, (un lato mi sono anche scordato di carteggiarlo prima di dipingerlo..) in più la colla si é portata un pò di vernice in basso che sta veramente male.. La C é fissata con un incastro tornito sul supporto di circa 2mm e mi sembra che non tenga a dovere, sarebbe meglio avvitarlo? La prossima uscirà meglio.. Grazie 30 Incontripertornire....enonsolo Legno d’Arte e oltre.... Testo di: Nicola Colaneri e Bruno Bologni Foto di: Claudio fenizia e Marino Casadei FROSOLONE 31 Nicola Colaneri 34 Incontro a Frosolone in occasione della sagra d’agosto, legata alla produzione artigianale delle forbici e dei coltelli. La nostra rivista sta mostrando sempre più interesse per i così detti incontri non ufficiali che, inutile dirlo, legano le persone con l’amicizia cementata dal comune interesse per la tornitura e il legno. Premessa doverosa questa, perché l’incontro di Frosolone e gli altri a cui ho partecipato, mostrano, ove mai ce ne fosse bisogno, che l’aspetto amicale unito da una comune passione, aiuta a rendere sicuramente più forte e coesa anche l’associazione di cui facciamo parte, ma andiamo con ordine . La descrizione del “grand tour” inizia con un segno da bollino nero per le strade e autostrade italiane e così è stato puntualmente; sono occorse, fra code, rallentamenti per vari motivi ecc. ben sei ore per raggiungere la méta; dalla versilia io e Adriana abbiamo osservato il lento cambiamento di paesaggio che con un inerpicarsi di strade di un improbabile percorso finale che mi ha fatto litigare con il navigatore, ci ha condotto al paesaggio montagnoso del Molise e, infine a quota 890 s.l.m. in quel di Frosolone. La calura quasi insopportabile ci ha indotto a credere di essere sempre al mare, ma la fine del viaggio e l’incontro con questo paese davvero caratteristico, formato e riformato dopo un terremoto del 1400 e un altro a distanza di poche centinaia di anni con un’architettura che definirei spontanea come sono molti agglomerati che inizialmente servivano solo per motivi stagionali, di transumanza o di difesa e che vedevano crescere strade e case a seconda del momento storico (il paese è un antico insediamento sannitico), lo ha fatto diventare un insieme di abitazioni arroccate su stradine strette che improvvisamente mostrano uno slargo, una piazzetta, come quella nella quale abbiamo assistito ad una “piece” teatrale di grande effetto sul moby dick “la bestia dentro”. 37 Ma bando ai voli pindarici, all’arrivo, ci siamo incontrati con Marino e Marilena, Nicola, e lentamente si snocciolava il cronoprogramma della manifestazione, amici vecchi e nuovi, Claudio Fenizia e signora, Antonio Piccolo, Gianni Magrelli consorte e figlia e Fabrizio Tommaselli con signora e figlia, Giuseppe Genovese con Rita e Greta ne dimentico sicuramente altri che non me ne vorranno, ma l’età c’è… concertiamo e tentiamo di dare una mano per il giorno dopo, nel frattempo sindaco ed autorità in giro per le stradine meravigliosamente addobbate per la presentazione di coltelli, coltellinai, forbici che sono la caratteristica e la costante del paese tale da renderlo famoso assieme a Scarperia , Maniago, Premana e Pattada nell’Italia intera. Le stradine dicevo parlavano dei costumi, dei mestieri e dei saperi di questa terra antica, una in particolare, una stanzetta ci riguardava perché là erano contenute le opere del nostro Nicola Colaneri e dell’amico Feliciano (coltelli e forbici). Inevitabile ritrovo alla taverna che non descriverò per non far credere che questi incontri finiscano davvero a tarallucci e vino ma ovvio l’interesse per le chiacchiere su tornio e tornitura in generale, su tecniche, associazione, e, visto il piacere dello stare assieme, su come tentare di migliorare gli aspetti associativi ognuno secondo il proprio “sentire”. Alloggiati a due passi dai giardinetti che risultano essere il cuore pulsante del paese, il luogo più frequentato da grandi e piccini, dove tutti ti salutano come ti conoscessero da sempre facendoti sentire a casa tua, abbiamo fatto una sosta alla fontana che getta un’acqua ghiaccia marmata come suol dirsi e quindi a nanna. 40 La mattina seguente Marino e Marilena ci messaggiano: “siete pronti per l’aragosta?” E noi ignari a chiederci: aragosta? Che significa… boh… ma ben presto ci siamo resi conto che la fama di ghiottone di Marino non è immeritata; ad un bar pasticceria scoperto da quel cercatore di tartufi che è il ghiottone il cui nome è Babbà, esiste una pasta che da sciocco ho pensato di mangiare che si chiama appunto aragosta, badate bene, favolosa, ripiena di crema pasticcera altrettanto squisita ma di dimensioni oserei dire non umane, con tanto di crosta che ricorda appunto il crostaceo e che si sfalda in bocca ma impegnativa da terminare per le dimensioni anche per uno come me provato a tutte le battaglie culinarie in altre parole mangiatore pantagruelico. Ed arriva il momento topico, la piazza già brulicante, gli amici all’opera e quindi il nostro allestimento: due torni, un traforo, legni, legnetti, ciocchi e tutto quanto potesse servire alla felicità dei bambini ed a una più approfondita conoscenza del tornio e tornitura per gli adulti che, vedremo in seguito si sono mostrati oltremodo interessati alla nostra “arte”. Marino aveva portato dei pezzi molto belli fatti al traforo e ispirati alla puzzle farm di Oguro Saburo, palle di natale e tutto il necessario per gli “ordini” della clientela, Fabrizio con certosina precisione si è messo a tornire ciotoline e trottole di rara finezza addirittura colorate, e ZiPippinu che con una maglietta con su scritto “a’m Zippipinu” era già gobbo sul tornio a macinare trottole e calici con Claudio intento a scattare foto di tutta la scena.
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