AIATL E_Zine Giugno - Page 17 - woodturning 17 Il tempo. Il tempo ciclico degli antichi Greci. Oppure il tempo trascorso, ad inseguire un’indefinita speranza, secondo l’accezione giudaico cristiana. Il tempo vissuto e quello da vivere. Il tempo tolto, ad una risposta riflessiva, dal nuovo impianto tecnico che scuote le nostre vite con i suoi social, le sue mail. Il tempo che impiega una pianta a diventare adulta, gli anelli che segnano l’avanzare dell’età. Ed il tempo che occorre ad un isottero per distruggere quella pianta, svuotandola dentro. Il tempo della luce e il tempo delle tenebre. Il tutorial di questo mese documenta la costruzione di un supporto per una clessidra. L’antico strumento di misura del tempo risalente forse al XII secolo dc, prima dell’impiego dell’orologio a pendolo. Oggi viene usato o esposto per motivi sentimentali, non è più un accessorio utile, soppiantato nella funzione da un progresso travolgente. Ma quella sabbia che filtra, nell’unità di tempo, sorretta da un legno sapientemente plasmato, tenuemente illuminato da una lampada ad olio, per un po’ offre una cadenza diversa al tempo che percepiamo oggi. Ed è bello osservare quel fruscio silenzioso. Un Tutorial al mese a.b. 18 di Nicola Colaneri Un supporto per una Clessidra Da una richiesta, alla quale non potevo esimermi, è nato il progetto di realizzare un supporto per una clessidra (di quelle facilmente reperibili in rete). Ho optato per il legno d’ulivo. Una tonalità chiara che meglio risalta lo scorrere della sabbia di colore scuro. 19 Ho deciso di usare una forma triangolare, fatto una dima per i due appoggi utile per determinare anche le fresature delle colonnine 20 Torniti i quadrelli con un motivo semplice 21 Carteggiato finemente e preassemblato per verniciare con acrilico opaco 22 Fatto assemblaggio finale et voilà!..... 24 Per provare la mano infortunata ho fatto questo orologio da parete ma vi confesso che ho un pò di vergogna visto i lavori che vengono presentati. Diametro 235 mm finitura con turapori nitro e melaminica. La pirografia è a cura della vera artista di casa, mia moglie Enrica. Davide Massa Orologio Da Parete 25 Walter Mingardi Vaso In Cirmolo (gembro) Vaso in cirmolo (gembro) finitura cera microcristallina 26 Incontripertornire....enonsolo Antichi mestieri in Piazza Testo di: Alessandro Butteri Foto di: Alessandro Butteri e Marino Casadei Ore 04,00 Questa volta si parte direzione Sud Italia. Prima tappa Roma Fiumicino dove ci attende il volo per Catania. Direzione finale Solarino dove si svolgeva, il 22 ed il 23 giugno, una manifestazione dedicata agli antichi mestieri, organizzata dal comitato “AttivaMente” intitolata “AttivaDay”. Soci e frequentatori del forum AIATL sono stati invitati e , con l’occasione, hanno partecipato alle dimostrazioni pratiche nell’ambito della tornitura, del traforo, della pirografia ecc Ma andiamo a piccoli passi nel racconto perché, tra le parole e gli attimi immortalati con l’obiettivo delle macchine fotografiche, spero emerga il più fedelmente possibile, lo spirito di una avventura (ahimé durata solo fino alla domenica pomeriggio per me e Susanna) che ha la sua essenza ed il suo punto di forza, nell’amicizia di un gruppo (esteso) di persone accomunate dalle stesse passioni; che registra la proverbiale ospitalità della terra di Sicilia e che sicuramente non riuscirà a rendere giustizia alle prelibatezze che abbiamo potuto gustare durante tutta la permanenza a Solarino. 27 Partenza Ci godiamo una meravigliosa alba che, all’altezza di Civitavecchia, colora un dipinto stupendo sullo specchio acqueo dinnanzi al porto. In rada alcune enormi navi sembrano quasi sospese su un mare liscio come l’olio. Quella calma trasognata che si ricompone nell’intervallo di tempo concesso tra una brezza di mare notturna ed il sorgere di un maestrale così puntuale da poterci rimettere l’orologio. Poche macchine sulla A12, ci troviamo sulla via di Fiumicino in un batter d’occhio. Lasciamo la macchina e ci prepariamo alle solite procedure d’imbarco. Bene, questa volta tutto procede….di solito vengo smontato come un omino della lego. Forse il look barbuto ha trasmesso, stranamente, più tranquillità. Diciamo che siamo partiti puntuali se, considerando il mezzo di trasporto pubblico da noi, concediamo una oscillazione temporale di un’ora, rientrando all’interno di questo range possiamo ritenerci puntuali. A Catania attendiamo il volo di Antonio qualche ora dopo il nostro, nel frattempo sbrighiamo le pratiche del noleggio auto e ci godiamo l’aria condizionata dell’aereoporto. Nell’ attesa primo arancino al ragù con piselli e granitone al limone. Alle 15 (fuori range della fatidica ora di oscillazione temporale) quindi in netto ritardo, atterra il volo di Antonio. Ritiriamo la Ford Fiesta climatizzata e prendiamo tangenziale e superstrada direzione Siracusa. Bella via di comunicazione, sembra proprio un’autostrada ma, per qualche motivo probabilmente “geologico”, nonostante diversi tentativi, i caselli per renderla tale, non sono riusciti ad attecchire con il naturale paesaggio. Probabilmente per le alte temperature estive o per la frenetica attività del Dio Efesto che all’interno dell’Etna ha la sua officina dove forgia le folgori di Zeus, fatto gliè che i caselli, dopo poco tempo dalla costruzione, esplodono, ripristinando il naturale paesaggio veramente meraviglioso. Solarino Dopo poco meno di un’ora di viaggio ci lasciamo sulla destra due dighe per l’approvvigionamento idrico (e per la produzione di energia elettrica) ed arriviamo alla prima rotonda di Solarino. Uno stop ed una curva tra le prime abitazioni ed arriviamo al Cimitero di Solarino. Ecco, adesso è bene che questo luogo, tanto bene decantato dal Foscolo (quelli in generale eh, non solo quello di Solarino) che risponde benissimo alle indicazioni dell’editto di Saint Claude essendo costruito fuori dal contesto cittadino, è per qualche motivo il punto di riferimento non solo geografico per orientarsi nel paese ma, come vedremo più avanti nel racconto, un punto focale di ritrovo gastronomico. Esatto, si, avete letto bene. Il Cimitero di Solarino. Antonio ci guida per le vie del paese (paesone visto che conta quasi 8000 abitanti). Ricorda un po’ le lunghe vie con sali e scendi di Los Angeles . Saliamo, caserma Carabinieri sulla destra, farmacia Mangiafico sulla sinistra, piazza davanti e Bar Mangiafico sulla destra. E proprio sulla veranda di quest’ultimo, Marino e Marilena ci attendono e parte immediatamente il tour delle granite. Limone, Mandorla e Gelso rosso solo per notare l’astronomica differenza con quella dell’aeroporto. E nell’attesa di Giuseppe (il padrone di casa), spinto più dalla curiosità che dalla ghiottoneria, mi concedo al primo cannolo.
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